I prestiti con i nostri soldi scambiati per “l’ultimo privilegio”

Repubblica del 1 settembre 2016. L'ultimo privilegio dei regionali
Repubblica del 2 settembre 2016

Quello che il titolo non chiarisce è se si tratta dell’ultimo privilegio in ordine di tempo o proprio “l’ultimo”, nel senso che non ce ne stanno più.

Scherzi a parte, la verità è che i prestiti ai dipendenti non sono affatto un “privilegio” esclusivo dei dipendenti regionali.

Il programma assistenziale DELL’INPS (GESTIONE EX INPDAP) offre trattamenti “non” pensionistici e previdenziali sia ai dipendenti in servizio sia ai pensionati (e ai loro familiari) della Pubblica Amministrazione OVVERO:

  • Varie forme di credito, vale a dire piccoli prestiti, prestiti pluriennali e mutui per i dipendenti in servizio e – in convenzione con istituti di credito – per i pensionati
  • Case albergo di proprietà; convenzioni con strutture residenziali per malati di Alzheimer
  • Borse e assegni di studio, soggiorni studio all’estero e vacanze in Italia, accoglienza in convitti di proprietà o in convenzione, soggiorni in Inghilterra o in Irlanda per corsi english test, soggiorni all’estero per corsi di lingua e stage aziendali, master post universitari e dottorati di ricerca per orfani e figli di lavoratori e di pensionati pubblici.

Relativamente ai prestiti “agevolati” ai dipendenti regionali, sono davvero così agevolati?

Prendiamo come esempio il piccolo prestito, ovvero il prestito triennale fino a un massimo di 10.000 euro.

Sull’importo lordo si applica il tasso di interesse nominale annuo Euribor a 6 mesi (base 365) maggiorato di 200 punti base (minimo 2%). Considerato che l’Euribor a 6 mesi in questo momento è negativo, l’Euribor maggiorato di 200 punti base vuol dire una tasso del 2%. A ciò va aggiunta la ritenuta dello 0,50% per spese di amministrazione e dell’1,5% per contributo del fondo rischi (in caso di prestito di 10.000 euro sono 200 euro). Se a ciò aggiungiamo il costo triennale dell’assicurazione sulla vita i cui costi variano in funzione dall’età dell’assicurato e dalla durata dal contratto, dalla professione, dallo stato di salute e dalle attività sportive praticate dall’assicurato stesso (mediamente circa 100 euro l’anno per un totale di 300 euro circa), il tasso di interesse effettivo (TAEG) potrebbe oscillare tra il 5 e il 7%. Siamo quindi ben lontani da quanto lascia credere l’articolo.