Accanimento terapeutico. La Sicilia tenuta in vita artificialmente? (fonte LiveSicilia)

Scrive Sabella: la Regione è sostanzialmente fallita. E la convinzione non è affidata ai soliti gufi, disegnatori di tragici scenari. Lo dicono, purtroppo, i numeri. La Sicilia ha debiti per otto miliardi di euro. Un buco creato dai governi che si sono succeduti. Compreso quello del “risanamento” di Rosario Crocetta. Che, anzi, si sta caratterizzando proprio per la facilità nell’accendere prestiti. Con l’ultimo, incardinato ieri all’Ars, l’indebitamento della Sicilia è addirittura raddoppiato negli ultimi quattro anni.

Mutuo chiama mutuo. A distanza sempre più breve. Soldi che nella maggior parte dei casi non servono per investimenti, ma per la spesa corrente. Per portare, cioè, nelle casse di Palazzo d’Orleans la tanto agognata “liquidità”.

Per renderci conto della situazione e paragonando la gestione della Regione a quella del fantomatico “buon padre di famiglia” – scrive ancora Sabella – è come se la “famiglia Sicilia”, da un po’ di anni a questa parte fosse costretta a presentarsi alle banche non per chiedere un prestito per avviare una nuova attività, per ristrutturare casa o magari per acquistarla. No. È come se quella famiglia dovesse andare allo sportello, con una cadenza quasi annuale, per chiedere una anticipazione utile a pagare l’affitto, le bollette, la spesa, il pane.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Accanimento terapeutico. La Sicilia tenuta in vita artificialmente? (fonte LiveSicilia)”

  1. Commenti tratti da LIVESICILIA:
    “La Regione Piemonte -a statuto ordinario e quindi con molte meno funzioni pubbliche da erogare nel proprio territorio- ha un debito certificato di gran lunga superiore a quello siciliano ed è la più dissestata d’Italia. Tuttavia per il Piemonte non si parla di commissariamenti, di mutui pluriennali e di macelleria sociale. Al contrario nella legge di stabilità il governo Renzi ha inserito l’emendamento “salva Piemonte” per aiutare Chiamparino a risanare comodamente e senza traumi. È il risultato del potere della stampa torinese? È l’effetto di un potere politico del PD piemontese e di Chiamparino? È l’ennesima dimostrazione che la Sicilia è percepita come qualcosa di diverso dall’Italia?
    Non azzardo risposte ma penso che i Siciliani meritino di essere informati di questo doppio binario e di approfondirlo in un dibattito pubblico. ”
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    “Rosario Crocetta passerà alla storia come il demolitore dell’ Autonomia Siciliana.
    La rinunzia ai 5 miliardi riconosciuti dalla Sentenza della Corte Costituzionale, l’ accondiscendenza a tutte le richieste del governo centrale, hanno privato la Sicilia delle proprie risorse, l’accensione di mutui e il conseguente aumento dell’indebitamento hanno messo il laccio al collo della nostra Regione che adesso, per sopravvivere deve chiedere l’elemosina a Roma. L’obiettivo di Renzi è ridurre le autonomie regionali, quella siciliana è l’obiettivo più importante perchè è la più forte. Rosario Crocetta e tutti coloro che lo appoggiano hanno fatto un lavoro egregio per relizzare il programma di Renzi. Ormai siamo nelle condizione: cedere o affogare. La demolizione e la criminalizzazione mediatica dello Statuto , della Sicilia, dei Siciliani fanno parte del gioco. Quando noi di Progetto Sicilia abbiamo illustrato, in Terza commissione attività produttive, il Ddl 730 di iniziativa popolare, contro la disoccupazione, contro la povertà, per la rinascita economica della nostra Terra, abbiamo avuto come risposta che non rientrava nei programmi del PD, siamo rimasti interdetti. Come è possibile? Ora è chiaro il programma è distruggere l’Autonomia Siciliana. ”
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    “Dott. Sabella
    sono d’accordo sui numeri e sulla fotografia.
    Un po’ meno sulla diagnosi. Lei parla a senso unico di “clientele” che hanno determinato questo fallimento. Questa diagnosi è errata. Si accredita l’immagine di una Sicilia spendacciona che non ha saputo fare bastare le entrate.
    Non è così, semplicemente. Oggi sono interrotti in Sicilia i servizi essenziali, dall’assistenza ai disabili al trasporto interno. Tutti servizi interrotti per la mancanza di fondi. La Sicilia non spende miliardi per assistenzialismo a go go (questo forse negli anni ’90, chissà). La Sicilia semplicemente non spende. La spesa pubblica in Sicilia è inferiore a quella delle altre regioni. Se vuole parliamo di numeri concreti.
    Mi dica la verità, cos’è che le impedisce di dire le cose come stanno? E cioè che è lo Stato che ha sottratto alla Regione tutte (o quasi) le sue entrate naturali lasciando solo le spese? Se a un padre di famiglia, per tornare alla sua metafora, si lasciano le bocche da sfamare e l’affitto da pagare, e gli si toglie più di mezzo stipendio, cosa succede?
    Questo è quello che succede. Lo Stato si comporta come un datore di lavoro che non dà lo stipendio al proprio lavoratore, e poi glielo presta a usura.
    Lo sappiamo che la cassa depositi e prestiti amministra i risparmi postali? E questi risparmi non sono anche siciliani? Perché dobbiamo pagare interessi sui nostri stessi risparmi? Se la Sicilia avesse una sua cassa depositi e prestiti si farebbe prestare gratis le somme.
    Ma soprattutto se la Sicilia non avesse il fardello di uno stato occupante, straniero quanto ladro, avrebbe le proprie entrate tributarie e con quelle potrebbe fare quello che vuole. Altro che “clientele”…. Per quelle basta farsi un giro in tutta Italia, dal Parlamento alla Regione Lombardia.
    Chi le impedisce di raccontare questa verità ai Siciliani? ”
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    “Lei mi ha fatto una domanda (qual è il futuro di un’impresa che per pagare gli stipendi accende mutui?) e io le rispondo: nessuno. La Sicilia è un’impresa che non ha ricavi. Ma i ricavi non li ha perché li “dona” allo Stato. Si riprenda i propri proventi e ce ne sarà per tutti, anche per lei.”
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    “Qualche dato 2012 (gli ultimi che ho), altrimenti le chiacchiere restano tali. Visto che qualcuno dice che “faccio disinformazione”.
    Spesa pubblica pro capite siciliana: 11.265 (quartultima regione d’Italia).
    Media italiana 11.994
    Media Nord 12.100
    Media Centro 13.011
    Lazio 14.484
    Friuli Venezia Giulia 14.621
    Val d’Aosta 20.555
    Però alla fine i privilegi delle regioni a statuto speciale alpine li addossano a noi.
    Questi sono i numeri, gente.
    E i dati sono vecchi, prima della mannaia Bianchi-Agnello-Baccei.
    E nel conto ci attribuiscono pure una quota di spese italiane all’estero, ed altre partite contabili non spese in Sicilia o le spese per interessi su mutui che non vanno certo a noi.
    Siamo una colonia, anche se la maggior parte di noi non lo sa.
    Da paese libero staremmo certamente meglio..
    PS. I mutui, stipulati sotto ricatto e inganno, sono eticamente e giuridicamente nulli. La Sicilia libera li dovrà ricusare e non pagare mai più.
    Aboliamo lo Statuto? Certo, ma solo per proclamare l’indipendenza del Libero Stato di Sicilia. “

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