Il cittadino medio si aspetta che al potere politico si accompagnino privilegi che, se mai riuscisse a farne parte, rivendicherebbe per se stesso.
Chi gestisce l’amministrazione del Paese, secondo questo modo di pensare, non è gravato di un servizio ma gratificato di un potere i cui segni esteriori sono irrinunciabili (e per questo un ministro non gira in bicicletta e un presidente della Repubblica non prende il tram) e i cui eventuali abusi sono inevitabili.