Assuefatti al privilegio Tanto “siamo in Italia”

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Il cittadino medio si aspetta che al potere politico si accompagnino privilegi che, se mai riuscisse a farne parte, rivendicherebbe per se stesso.

Chi gestisce l’amministrazione del Paese, secondo questo modo di pensare, non è gravato di un servizio ma gratificato di un potere i cui segni esteriori sono irrinunciabili (e per questo un ministro non gira in bicicletta e un presidente della Repubblica non prende il tram) e i cui eventuali abusi sono inevitabili.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir