Caos Centri per l’impiego: pochi soldi e precariato

Il Fatto Quotidiano del 20 giugno 2017

Ci sono precari che, di mestiere, si occupano di precariato. Impiegati senza certezze per il proprio futuro che assistono ogni giorno chi, a sua volta, affronta il dramma del licenziamento o della disoccupazione di lungo corso. Studiosi senza posto fisso impegnati nella ricerca di rimedi all’eccessiva flessibilità del mercato occupazionale.

LAVORARE nei servizi pubblici per il lavoro, insomma, non è di per sé una garanzia di stabilità e diritti. Lo sanno bene i quasi 2 mila dipendenti a tempo determinato di quelli che una volta erano chiamati uffici di collocamento. Così come i 760 che rischiano di essere cacciati a luglio dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal) o ancora i 180 ricercatori a termine dell’Inapp.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir