Corsia preferenziale per i precari ma la stabilizzazione è un percorso a ostacoli

La strada per la stabilizzazione dei dipendenti pubblici precari è piuttosto tortuosa.
Il decreto legge sul pubblico impiego approvato venerdì scorso dal governo prevede, infatti, una serie di adempimenti e vincoli, tra i quali non è semplice districarsi.

Un’applicazione tortuosa per il decreto antiprecariato.
Limiti finanziari e programmazione da aggiornare.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “Corsia preferenziale per i precari ma la stabilizzazione è un percorso a ostacoli”

  1. «Non è giusto che i precari scavalchino chi è in servizio da tanti anni».
    Lo dice il Cobas?
    No! Sono parole di Coscienza, rappresentante CISL (http://benedettomineo.altervista.org/coscienza-cisl-non-e-giusto-che-i-precari-scavalchino-chi-e-in-servizio-da-tanti-anni-ma-la-cisl-regionale-e-informata/) per i concorsi riservati banditi dal comune di Caltanissetta.
    Voglio sgombrare il campo da ogni dubbio.
    Il Cobas/Codir ha detto in tutte le lingue e in tutte le salse che il lavoro va assolutamente garantito a TUTTI, a maggior ragione a quanti hanno lavorato e lavorano come precari nell’ambito della pubblica amministrazione.
    Parlare di atteggiamento ostile nei confronti dei precari o di simpatie politiche significa volere mistificare la realtà delle cose per creare (quello si) un atteggiamento ostile nei confronti del Cobas/Codir.
    Fermo restando ciò, è comunque un dato di fatto che nell’ambito della Regione Siciliana gli ultimi concorsi interni siano stati banditi quasi 30 anni fa.
    Chi è stato assunto dopo il 1986 rischia di essere assunto e pensionato con la stessa qualifica.
    Pensa poi ai 4500 ex contrattisti stabilizzati alla Regione in A e B accettando di essere declassati.
    Ti sembra giusto escludere da qualsiasi riserva quanti già lavorano da svariati anni nell’ambito della pubblica amministrazione?
    Ti sembra giusto che gli interni debbano partecipare al concorso come un esterno qualsiasi?
    La colpa di D’Alia & co. è quella di volere fare solo bottega senza sedersi a discutere per ascoltare le ragioni di tutti.
    Discutendo, una soluzione condivisa per tutti si sarebbe trovata.

  2. sorprende da parte di un sindacato questo atteggiamento nei confronti dei precari comunque al di là delle simpatie politiche sono persone da tutelare, forse è proprio questo atteggiamento che fa sì che il sindacato di parte non avrà nessun futuro, ecco perchè i politici poi giocano con la pelle dei precari sfruttando le divisioni all’interno dei sindacati sostituendosi loro sì per biechi interessi elettorali ai sindacati, nella difesa di questa categoria, questo dimostra la totale inadeguatezza odierna dei sindacati regionali!

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