Così lo smart working divide in due la Pa: i dipendenti qualificati e gli esuberi di fatto

Vi segnalo la lettura di questo articolo di Francesco Verbaro pubblicato su www.ilsole24ore.com.

Vi propongo un piccolo stralcio ma vi consiglio la lettura di tutto l’articolo che trovate al link in fondo alla pagina.


È emerso che vi sono dipendenti bravi che abbiamo sovrautilizzato e personale poco qualificato che non è stato coinvolto e lasciato ai margini. Il lavoro da remoto ha accentuato una polarizzazione, già esistente, nella distribuzione dei carichi di lavoro che rispecchia la polarizzazione di competenze. Emerge un mondo sommerso di sottoccupati, figli di una strutturale cattiva gestione del personale nella Pa e di una dirigenza immersa nell’attività funzionariale, poco capace di organizzare e programmare il lavoro. Data l’età media elevata dei dipendenti e la scarsa o pessima attività di riqualificazione è naturale che emerga del personale poco utilizzabile o in eccedenza. Pochi inoltre possono lavorare utilizzando piattaforme che consentono di accedere ad archivi, alla documentazione utile, di aggiornarsi, di protocollare o di lavorare in team. Con lo Smart Working è emerso anche quello che tutti sanno e che non si dice: nella Pa una parte di personale non è facilmente utilizzabile…..continua a leggere

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir