Delibera della Giunta Regionale n. 207 del 7 giugno 2016. Rimodulazione degli assetti organizzativi dei Dipartimenti regionali

Delibera di giunta n. 207 del 7 giugno 2016.Delibera della Giunta Regionale n. 207 del 7 giugno 2016.

Regolamento di attuazione del titolo II della legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19. Rimodulazione degli assetti organizzativi dei Dipartimenti regionali di cui all’articolo 49, comma 1, della legge regionale 7 maggio 2015, n. 9. Modifica del Decreto del Presidente della Regione 18 gennaio 2013, n. 6 e successive modifiche ed integrazioni – Approvazione

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

6 Risposte a “Delibera della Giunta Regionale n. 207 del 7 giugno 2016. Rimodulazione degli assetti organizzativi dei Dipartimenti regionali”

  1. Caro Mineo,
    Con l’art. 49, rubricato “Norme di armonizzazione, contenimento ed efficientamento della Pubblica Amministrazione”, della L.R. n. 9/2015 il legislatore regionale ha stabilito che “Ai fini di una razionalizzazione e RIDUZIONE DELLA SPESA PUBBLICA, …. l’Amministrazione regionale, con le procedure….., provvede alla riorganizzazione del proprio apparato amministrativo al fine di conseguire una RIDUZIONE delle strutture intermedie e delle unità operative di base, comunque denominate, in misura complessivamente non inferiore al 30 per cento rispetto alle rilevazioni sul numero di unità operative di base al 31 dicembre 2014 e alle aree e servizi di cui al decreto del Presidente della Regione 22 ottobre 2014, n. 27.”
    Tale norma è in corso di “attuazione” con due distinte delibere di giunta regionale, la n. 77 del 22/3/2016 e la n. 207 del 7/6/2016 con le quali si approva un nuovo regolamento disciplinante la struttura dell’assetto organizzativo dell’Amministrazione regionale e la riduzione delle aree servizi e unità operative di base “complessivamente” del 30%.
    Ebbene, sia la prima che la seconda delle suddette delibere aggirano la norma. Come sopra rammentato infatti, la finalità dell’art. 49 della L.R. n. 9/2015 su citata (che, si rammenta è inserita nel Capo II rubricato “Disposizioni di RIDUZIONE DELLA SPESA in materia di pubblico impiego e razionalizzazione dell’Amministrazione regionale”) è quella appunto, fra l’altro, di ridurre la spesa pubblica; l’ufficio proponente, invece, con una “furbata” ha proposto la riduzione delle strutture intermedie soltanto del 12,63 % (da 475 a 415) e le unità operative del 35,42% (da 1584 a 1023), come d’altronde rilevato dal C.G.A. con parere n. 162/2016. Tale proposta è stata recepita dalla Giunta regionale con le delibere di cui trattasi.
    In tal modo non solo la norma è stata aggirata nella sua interpretazione letterale, in quanto l’avverbio “complessivamente” si riferisce al totale delle strutture intermedie (aree + servizi) e non certo al totale degli uffici dirigenziali (strutture intermedie + unità operative), ma essa è stata aggirata anche sotto il profilo teleologico non comportando ovviamente la medesima “riduzione di spesa”, come previsto dalla suddetta norma, la diminuzione delle aree e dei servizi rispetto a quella delle unità operative.
    Ma non solo, dalla lettura delle delibere di che trattasi, difatti, emerge un’ulteriore “furbata” in quanto il numero effettivo di unità operative ridotte coincide sostanzialmente sia con quelle vacanti, pari al 31/12/2015 a n. 236 (risparmio di spesa zero), sia col numero di dirigenti collocati in quiescenza o in corso di collocamento a riposo ai sensi della L.R. n. 9/2015, previsti in circa 400. Da ciò è facile ricavare che, per quanto riguarda 636 posizioni dirigenziali (236 u.o.b. vacanti + dirigenti già in quiescenza o in procinto di essere collocati in quiescenza), la riduzione recepita dalle delibere n. 77 e n. 207/2016 è del tutto irrilevante, con risparmio di sepsa pari a zero.

  2. @Gualtiero
    Mi solleciti un’opinione sulla nuova riorganizzazione difficile da esprimere senza averne verificato l’impatto.
    La riorganizzazione si è basata soprattutto sul taglio delle postazioni dirigenziali. A prima vista l’impressione è che si sia tagliato a casaccio a prescindere dalla ricerca di un minimo di funzionalità giusto per soddisfare esigenze mediatiche. http://livesicilia.it/2016/06/10/la-regione-si-mette-a-dieta-dirigenti-addio-a-600-poltrone_757883/

  3. Dott Mineo,
    i riassetti organizzativi sono dettati da motivazioni esclusivamente politiche e non funzionali, basta verificare cosa hanno combinato nel comparto agricoltura e nel comparto turismo entrambi nella ex provincia di enna dove la scure colpisce il più importante centro turistico
    del territorio in barba anche ai pseudo rappresentanti politici locali Venturino e Lantieri.
    Premesso che il mio non è campanilismo, Le chiedo la sua opinione. Grazie

  4. E ora…si balla!
    Posto che, attualmente, l’unica preoccupazione dei dirigenti in servizio è quella di “mettersi sul mercato” per trovare postazioni che assicurino rendite adeguate, sembra non interessare a nessuno il fatto che, se non programmata con accuratezza la migrazione dai vecchi assetti organizzativi ai nuovi, si rischia di paralizzare l’attività amministrativa di tutti gli uffici regionali.
    A cominciare dagli “strumenti” fondamentali e quotidiani di lavoro: protocollo e repertorio informatico…..

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