Scrive il Messaggero: “Potrà sembrare incredibile ma a ben quattro anni e mezzo dall’innalzamento verticale dell’età pensionabile per milioni di italiani scattato con la legge Fornero per salvare i conti pubblici, c’è una Regione che consente a migliaia di persone di lasciare tranquillamente il lavoro con le regole precedenti”.
Ma il Messaggero dimentica che la norma, che per altro prevede un taglio con effetto retroattivo (e quindi incostituzionale) all’assegno di pensione, è stata concordata e approvata dal governo nazionale.
Lo Stato (soprattutto il Nord), oramai lo sappiamo già da molto tempo, ce l’ha con i Meridionali (in particolare con la Sicilia). Quindi, quando (lo Stato & C. & contro C.) non sa con chi prendersela, non c’è di meglio che additare (soprattutto con gusto… sadico) la Sicilia…, con i regionali, con gli stipendi dei regionali, etc. (fatta salva ovviamente l’incapacità del Governo… Regionale attuale che è paragonabile al più arretrato stato africano).
Riguardo ai prepensionamenti (pre-Fornero), domando a questi f…, non è stato forse Baccei (alias Renzi) ad condividere la LR 9/2015? Apportando, anche, modifiche ritenute valide?
Quindi non ci rompano (detto alla Montalbano) i “cabbasisi”!!!
Risulta nel’articolo:”potranno andare a riposo fino al 2020 anzichè con 66 anni e 6 mesi d’età, con 61 anni d’età e 36,5 anni di contributi”. Invece dovevano aggiungere che è riservato a chi ha presentato la domanda entro settembre 2015. Infatti non ha senso vincolare l’uscita alla presentazione della domanda 5 anni prima. E’ anticostituzionale. Pertanto, occorre modificare la legge con la riapertura dei termini. Chi raggiunge i requisiti entro il 2020 presenta la domanda quando raggiunge i requisiti e può andare in pensione, mica è un concorso. Ing.Gaspare Barraco.Marsala.