In tutta Europa tagli alla spesa della Pa e ai costi della politica tranne che in Italia

Tutti gli altri paesi dell’eurozona in crisi da spread stanno da tempo tagliando organici e stipendi della macchina pubblica per ridurre la spesa corrente, mentre l’Italia delle larghe intese procede a una crescita dei costi fissi futuri per il bilancio dello stato senza molti precedenti.

Europa unita dai tagli alla spesa della Pa e ai costi della politica. I budget per il 2014 – che dovranno essere presentati a Bruxelles entro il 15 ottobre per una “pagella” preventiva – sono tutti all’insegna della spending review.

Se finora a fare i maggiori sforzi sono stati Irlanda e Portogallo sotto l’ombrello degli aiuti di Ue e Fmi, oggi la riduzione della spesa pubblica diventa la strada obbligata per risanare i conti pubblici anche dei big.

Così la Francia punta a risparmiare 14 miliardi con un freno all’aumento dei salari, un blocco delle assunzioni e tagli selettivi alle risorse dei ministeri.

Londra stringe la cinghia per 11,5 miliardi di sterline, penalizzando soprattutto autorità locali, musei e giustizia.

La Spagna ha appena varato una riforma degli enti locali per raggranellare 8 miliardi, mentre il 4 ottobre a Dublino si terrà il referendum per l’abolizione del Senato, che consentirà un risparmio di 20 milioni all’anno.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir