Il governo regionale vorrebbe introdurre, per una semplice operazione di facciata nei confronti dell’opinione pubblica, la mobilità obbligatoria fino a 50 chilometri di distanza dalla sede di appartenenza senza tenere in alcun conto la drammatica situazione del territorio siciliano con un asse viario che si sta sbriciolando e un trasporto locale fermo al dopoguerra.
Ma, del resto, con una politica asserragliata nei palazzi del potere e lontana anni luce dai reali bisogni della gente che altro ci si potrebbe aspettare?
La cosa buffa è che, per certi versi, la bozza di accordo sulla mobilità proposto dall’Aran, che dovrebbe andare a emendare la finanziaria, è, addirittura, peggiorativa.
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