La Sicilia non sa spendere e diventa sempre più povera. Bruxelles ha individuato i colpevoli

Secondo la direzione generale Affari regionali della Commissione europea il corto circuito tra “alti dirigenti amministrativi” e “politici” è all’origine del cattivo uso di quanto l’Unione europea mette a disposizione dell’Italia (Il Fatto Quotidiano Fondi Ue, Bruxelles: “La politica italiana stia fuori dalla gestione dei soldi”).

“Questo legame finisce spesso per orientarsi verso interessi di parte, col risultato di uno scarso impatto sullo sviluppo del territorio”. Non potevano essere più chiari i tecnici della DG Regio della Commissione, che individuano e mettono nero su bianco i punti deboli dell’amministrazione italiana dei soldi europei: “elevata influenza della politica nella fase di gestione e attuazione degli aiuti”, “distorsioni nei comportamenti e nelle scelte amministrative”, “poca trasparenza che consente di mascherare inefficienza e discrezionalità”, “cattiva organizzazione degli uffici”, “mancanza di vera responsabilità di performance” ed “eccessiva preoccupazione per gli aspetti amministrativi-giuridici che portano a bandi e procedure confuse e piene di formalismi inutili“. Insomma, chi più ne ha più ne metta.

Una situazione ancora più grave nel Mezzogiorno d’Italia.

Oggi i dati dell’ufficio statistica del dipartimento Economia della Regione, pubblicati nella relazione sullo stato dell’economia in Sicilia nel 2012 che confermano il trend negativo.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir