I giovani, i giovani, i giovani.
Una parola che molti politici hanno sempre sulla punta della lingua, ma mai sulla punta della penna con cui scrivono le leggi.
L’ultima arriva dal Ministro Brunetta. Lui in effetti è sempre il più acuto quando si tratta di ingannare l’opinione pubblica, usando la retorica dell’efficienza e della modernizzazione per nascondere le solite scelte a favore di pochi, meglio se di famiglie ‘ricche e potenti’.
Brunetta ha escogitato un diabolico ostacolo: la valutazione preliminare nei concorsi di titoli ed esperienze professionali dei candidati.
Tradotto: puoi essere bravo quanto vuoi, ma la tua laurea non basterà per poterlo dimostrare, partecipando alle prove scritte e orali.
Le nuove norme infatti penalizzano coloro che non sono in possesso di titoli derivanti dalla frequentazione di master e/o da precedenti esperienze professionali, impedendo di fatto che possano superare la fase preliminare di valutazione ai fini dell’ammissione a quelle successive delle prove scritte e orali.
Peccato che – come tutti dovrebbero sapere bene – avere frequentato un master non significa necessariamente essere portatori di maggior merito, ma significa sicuramente aver avuto alle spalle una famiglia con maggior denaro a disposizione.
- huffingtonpost – Le nuove norme Brunetta per i concorsi pubblici sono ingiuste