P.a., legittimo lo stop alle progressioni economiche

Di Luigi Oliveri

Costituzionalmente legittimo il blocco delle progressioni economiche e di carriera, inizialmente previsto fino al 31 dicembre 2013 e già prorogato al 31 dicembre 2014 dal dpr 122/2013 (la legge di stabilità confermerà ulteriormente il congelamento dei trattamenti economici per tutto il 2014). Lo ha sancito la Corte costituzionale con la sentenza 17 dicembre 2012, n. 310, che ha sostanzialmente rigettato la questione di legittimità costituzionale sollevata da una serie di tribunali amministrativi regionali, in merito all’estensione dell’articolo 9, comma 21, del d.l. 78/2010, convertito in legge 122/201°, in particolare ai docenti delle università. La disposizione censurata, come è noto, impedisce materialmente l’incremento della spesa del personale pubblico, potenzialmente discendente dall’attivazione di due istituti. Il primo è la “progressione di carriera”, un tempo denominata “progressione verticale”. E’ un sistema per consentire ai dipendenti pubblici di ascendere ad una qualifica di inquadramento più elevata, e dunque ad una retribuzione maggiore, oggi attivabile mediante concorsi pubblici con riserva di posti non superiore al 40%. Il secondo istituto è quello della “progressione economica”o “progressione orizzontale”, che permette ai dipendenti pubblici di ottenere un incremento della retribuzione fissa e continuativa, col passaggio ad una posizione economica maggiore, pur rimanendo inquadrati nella stessa categoria o qualifica, e mantenendo identica mansione.

Fonte: http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201312172113331617&chkAgenzie=ITALIAOGGI&utm

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir