Demansionamento. Altra sentenza che la dice lunga sul clima che avvolge i dipendenti pubblici

Con sentenza n. 4301 del 21 febbraio 2013 la Cassazione ha ritenuto possibile assegnare ad un lavoratore mansioni inferiori alla qualifica posseduta, purché non prevalenti.

La Suprema Corte ha precisato che “è legittima l’adibizione a mansioni inferiori del dipendente per esigenze di servizio allorquando è assicurato in modo prevalente ed assorbente l’espletamento di quelle concernenti la qualifica di appartenenza”; inoltre, “l’espletamento delle mansioni inferiori, in quanto implicanti un impiego di energie lavorative di breve durata, non incidono sullo svolgimento in modo prevalente delle mansioni di appartenenza”.

Rotazioni. Il giudice del lavoro rigetta anche il ricorso del Cobas e del Sadirs cui ha aderito anche la CGIL

Ormai il vento alimentato dalla politica contro i dipendenti pubblici soffia solo in una direzione.

I lavoratori e le organizzazioni sindacali che li rappresentano hanno torto a prescindere.

Il Giudice del lavoro ha respinto anche il ricorso ex art. 28 presentato da Cobas/Codir, Sadirs e con l’intervento adesivo della CGIL Funzione Pubblica per la dichiarazione della “antisindacalità” dell’amministrazione che ha operato i trasferimenti in palese violazione degli obblighi di informazione, concertazione e consultazione previsti dai contratti collettivi di categoria.

Le motivazioni lasciano si stucco.

La prima.

Il nuovo assetto organizzativo dei Dipartimenti entrerà in vigore a partire dal 1° aprile 2013…..conseguentemente, prima di tale data, non è possibile, neppure in astratto, configurare una qualche violazione da parte delle amministrazioni resistenti degli obblighi di informazione (…..), concertazione (…..) e consultazione (….). In altre parole, deve escludersi che i provvedimenti di rotazione, proprio perché adottati prima dell’entrata in vigore della riorganizzazione, violino gli obblighi contrattuali di informazione, contrattazione e consultazione.

La seconda.

L’amministrazione ha provveduto a comunicare alle OO.SS. i criteri Generali relativi alla mobilità interdipartimentale in data 11/2/13 (data successiva ai trasferimenti – INCREDIBILE!!!!).

Assegnazione di personale al Dipartimento Regionale Ambiente. Se n’è parlato ieri alla Funzione Pubblica

Dipartimento “Tecnico”, Dipartimento Istruzione e Formazione e Dipartimento Ambiente. Sono questi i Dipartimenti maggiormente in sofferenza.

E dell’assegnazione di personale al Dipartimento Regionale Ambiente, in esecuzione della deliberazione n. 27 del 24 gennaio 2013, si è discusso oggi presso il Dipartimento della Funzione Pubblica. Alcuni sindacati hanno chiesto la concertazione sui criteri di scelta dei dipendenti all’interno delle figure richieste. Ma l’amministrazione, forte anche della sentenza di rigetto dell’art. 28, ha negato la concertazione.

Oggi l’amministrazione voleva parlare solo di risorse aggiuntive da destinare al Dipartimento Ambiente per incentivare il personale che verrà assegnato e che dovrà occuparsi di autorizzazioni Via (Valutazione integrata) e Vas (Valutazione ambientale). Si tratta di certificati necessari per i Comuni che vogliono avviare appalti o per le imprese che intendono fare nuovi investimenti.

Nella relazione iniziale, infatti, il dirigente generale del Dipartimento Ambiente, ing. Sansone ha dichiarato:

  • che, ad oggi, vi è un arretrato di circa 2000 pratiche che si sono accumulate in primo luogo per il mancato rinnovo dei contratti ai 45 co.co.co., e poi, per il trasferimento di 90 dipendenti tra dirigenti e funzionari;
  • che, al momento, sono stati assegnati 21 architetti provenienti dai Beni Culturali, ma servono altri 80 dipendenti tra geologi, chimici e ingegneri;
  • che il personale dovrà essere formato nelle ore pomeridiane;
  • che le risorse aggiuntive servirebbero per incentivare il personale e per pagare gli straordinari;
  • che le assegnazioni sarebbero temporanee.

Il Cobas/Codir ha dichiarato di avere forti dubbi relativamente alla temporaneità dei provvedimenti, specie dopo che il personale verrà formato. In ogni caso l’amministrazione non può ricordarsi del titolo di studio dei dipendenti solo in occasione della individuazione del personale da trasferire, visto che il contratto non fa alcuna distinzione dei titoli di studio all’interno delle categorie. Il Cobas/Codir ha chiesto, pertanto, la sospensione dei provvedimenti in attesa dell’individuazione dei criteri che non possono prescindere dall’individuazione dei profili professionali, adottando, inoltre, un sistema di riclassificazione del personale più idoneo alle nuove esigenze dell’amministrazione.

La riunione è stata aggiornata a venerdì.

Per Bianchi la Sicilia rischia il default. Per Crocetta no…..Cronaca del governo stellare del 19 marzo

È allarme bilancio alla Regione siciliana……Regione, è allarme nei conti: tagli del 40% o si rischia il default…..tanto che nei corridoi dell’Assemblea regionale c’è  chi rispolvera lo spauracchio del default…….Bilancio lacrime e sangue Torna lo spettro default…….incubo che aveva  scandito gli ultimi mesi del precedente governo Lombardo.

Per ridurre “all’osso” il bilancio, l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, ha diramato una circolare a tutti i dipartimenti invitandoli a predisporre uno schema sulle priorità delle spese. Ma Crocetta dice: “Nessun rischio, saremo bravi a fare la spending review……Sicilia: Crocetta, la Sicilia non e’ a rischio default…..

Presidente e assessore si trovano in disaccordo anche sulla cassa integrazione alla Gesip……Gesip, Bianchi stoppa la Cig: “Non è una buona soluzione”…..

Ma, intanto, si aboliscono le province. Gli enti saranno commissariati ed entro l’anno dovranno essere sostituiti, con una nuova legge, da liberi consorzi di comuni. Il maxi-emendamento a firma dei capigruppo di Pd, Udc e lista Crocetta, è stato approvato con 53 sì e 28 no, con voto segreto….Abolite le province, cancellate le elezioni

Il caso Grasso. “La mia nomina? Non so nulla”

Era stato scelto per guidare il dipartimento che avrebbe dovuto verificare le gare e le forniture della Regione. Ma il simbolo dell’antiracket ammette: “Non ho ancora ricevuto nessuna comunicazione”. Così, l’ufficio, che avrebbe dovuto iniziare a funzionare dal primo marzo, è fermo e i vecchi uffici, però, non hanno ricevuto alcuna proroga. I Cobas Codir: “Adesso il rischio è la paralisi”……“La mia nomina? Non so nulla” E il dipartimento non parte…..Secondo molti addetti ai lavori, la nomina non supportata dai requisiti minimi per ricoprire il ruolo di dirigente generale……Polo tecnico senza guida, appalti fermi stop a Tano Grasso dirigente: non ha i titoli……

Tano Grasso ha i requisiti – dice Crocetta – che conferma la nomina. “L’ho già nominato come dirigente del Dipartimento tecnico, si deve solo insediare e può farlo anche domani”….Crocetta conferma la nomina: “Tano Grasso ha i requisiti”……

L’incubo dei risparmiatori: il prelievo forzoso. Per il salvataggio dell’isola di Cipro il prelievo arriva al 9,9%; e in Italia si può?

È la prima volta che Bruxelles, per risolvere la crisi, appoggia una decisione di mettere direttamente la mano in tasca ai cittadini per salvare le banche.

Il pensiero che tutti hanno è: può succedere anche in Italia?

Di questi tempi mai dire mai perché il caso Cipro crea il classico precedente.

Attenzione, però! Non è una patrimoniale perché, a meno di modifiche possibili, colpisce tutti, ricchi e poveri.

Ecco il calcolo ipotetico se una misura simile venisse applicata anche in Italia.

Su un conto corrente da 10mila euro un prelievo alla cipriota ci costerebbe 675 euro o 990 a seconda dell’aliquota applicata.

Qualcuno ricorda che nel 1992 ci siamo già passati con il governo Amato e, allora, venne applicata l’aliquota dello 0,6% (circa 60 euro su un conto corrente da 10mila euro).

Diritto di informazione e comportamento antisindacale

Leggendo la decisione del giudice sull’articolo 28 promosso dal DIRSI sorgono parecchie perplessità, seppur motivate dalla specificità del contratto dirigenziale.

Nel nostro ordinamento giuridico non esiste, in generale, un diritto di informazione a favore del sindacato e delle sue rappresentanze aziendali.

Pertanto, in mancanza di un simile riconoscimento, il sindacato che non ottenga risposta alle proprie richieste può solamente far ricorso alla propria forza e agli strumenti di lotta di cui egli dispone (primo tra tutti, lo sciopero), per indurre il datore di lavoro a rendere le informazioni richieste.

Vi sono però dei casi in cui è specificamente previsto l’obbligo del datore di lavoro di rendere certe informazioni al sindacato o alla sua rappresentanza aziendale. (altro…)