Assunzioni? Solo nel tetto del 40% della spesa delle cessazioni dell’anno precedente

La gestione del personale sta diventando insostenibile, perché l’applicazione del nuovo parametro di riduzione della spesa e del turn over al 40% rischia di mettere in ginocchio le amministrazioni.

Il Sole 24 Ore

Per il personale riduzioni di spesa di anno in anno

Gianluca Bertagna

I piccoli Comuni che sono entrati nel Patto di stabilità dal 1° gennaio non hanno problemi solo con gestioni associate e saldi finanziari. La gestione del personale sta diventando insostenibile, perché l’applicazione del nuovo parametro di riduzione della spesa e del turn over al 40% rischia di mettere in ginocchio le amministrazioni.
Nel nuovo regime, prima di tutto, la riduzione della spesa non deve più avvenire rispetto al 2008, ma all’anno precedente. Si tratta di un limite “dinamico” che ha messo in croce non poche amministrazioni, anche di grandi dimensioni. La difficoltà principale sta nel gestire le assenze dal servizio (maternità, congedi parentali, aspettative, eccetera) in quanto, comportando queste una riduzione di spesa in un anno, la ripresa dell’attività lavorativa provoca nell’anno successivo il ripristino del costo al valore precedente.
Sul fronte degli spazi assunzionali, fino al 2012, i piccoli enti potevano assumere nel limite delle cessazioni dell’anno precedente. Diversi interventi della Corte dei conti avevano permesso inoltre di utilizzare le cessazioni non solo dell’anno precedente, ma anche quelle avvenute dal 2006 in poi e non ricoperte.
Da quest’anno si applica invece il turn over “generale”, che permette un’assunzione solo nel tetto del 40% della spesa delle cessazioni dell’anno precedente.
Per questa ragione è importante l’apertura parziale della Ragioneria generale nella nota prot. 6279 in risposta all’Anci sull’applicazione del turn over nell’anno del debutto (si veda Il Sole 24 Ore del 2 marzo scorso).
La Ragioneria afferma che i limiti assunzionali appaiono inderogabili, mettendo a tacere le voci che ammetterebbero di continuare a cumulare le cessazioni degli anni precedenti ai fini del calcolo. I piccoli enti potranno però concludere i concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato già avviati nel rispetto della procedura prevista dal comma 562 della Finanziaria 2007 (turn-over al 100%).
Vi sono però due condizioni: il calendario delle prove di esame deve già essere stato pubblicato entro il 31 dicembre 2012 e il procedimento di reclutamento dovrà concludersi entro il corrente anno.
Si tratta certamente di un’interpretazione che va al di là dei disposti legislativi, ma che potrebbe offrire qualche chance in più in questo delicatissimo contesto.
Sulla questione delle assunzioni dei piccoli comuni, è inoltre importante richiamare la recentissima deliberazione n. 19/2013 della Corte dei conti della Sardegna. I giudici rispondono a un ente che chiede se, al fine di determinare la corretta base con la quale affacciarsi al 2013, sia possibile effettuare un conteggio figurativo, esteso all’intero anno 2012, per una spesa sostenuta per un solo mese nell’anno 2012 per un’unità di personale. La Corte afferma che tale analisi risulta priva di base normativa ed è impedita dalla natura del vincolo in esame, che opera mediante il criterio del confronto storico della spesa del personale e presuppone, pertanto, la considerazione delle sole spese effettivamente sostenute.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir