A proposito della mensa un commento (di un addetto ai lavori?) su LiveSicilia chiarisce alcuni dubbi

MensaPerché la card e non il ticket?

Perché non Consip?

Perché una spesa di 22 milioni?

Ecco il commento integrale postato su LiveSiciliada “non-mi-fate-parlare” (sicuramente un addetto ai lavori), che chiarisce alcuni dubbi.

“Vediamo se riusciamo a fare chiarezza
Innanzi tutto partiamo da un punto fermo
Tutti i datori di lavoro (quindi sia il pubblico che il privato) che utilizzano un lavoratore per oltre sei ore e trenta minuti sono tenuti ad assicurare al lavoratore una pausa di trenta minuti e la mensa aziendale.
Ove non è disponibile la mensa al lavoratore può essere corrisposto il buono pasto o in alternativa
L’indennità sostitutiva di mensa (oggi a legislazione vigente importi lordi uguali € 7,00 ).
Con la differenza che il buono pasto, non fa cumulo con il reddito del lavoratore,
mentre l’indennità è soggetta a trattenuta IRPEF a seconda della aliquota di ciascun lavoratore;
la conseguenza è che chi ha un reddito più basso si vede detratto dal buono pasto un importo inferiore rispetto a chi ha un reddito più elevato, ovvero per esser chiari a qualcuno si applica il 18% (= a € 1,26) di trattenute su € 7,00 a qualcun altro il 38 % (= a € 2,66) di trattenute sempre su € 7,00.
Quindi il primo riceve € 5,74 mentre il secondo € 4,34 . (dura lex sed lex)
Quindi credo di aver chiarito perché quando si ricevono i soldini in busta paga
A) sono meno di quello che ci si aspettava;
B) gli importi variano per ciascun percepente.
Veniamo ad analizzare i costi sostenuti dalla Regione
L’amministrazione deve corrispondere per ciascun buono pasto a ciascun dipendente che ne ha diritto € 7,00 che non devono per forza essere soldini sonanti, può dirti : vai al ristorante (O ALLA MENSA aziendale non cambia nulla) con cui ho fatto una convenzione e consuma fino a € 7,00 e non paghi, pago io Amministrazione.
Con questo metodo se tu consumi meno (ad esempio per € 4,50 … un panino e una bevanda) l’Amministrazione paga sempre € 7,00 al ristorante con cui ha fatto la convenzione.
Ci perde il lavoratore e ci perde l’Amministrazione (che poi siamo SEMPRE noi tutti). Oltre al fatto che puoi mangiare solo quello che c’è previsto nel menù e se tu mangi pane e panelle magari finisce che non mangi perché non ci sono o non sono di tuo gradimento.
Con il buono pasto puoi andare in tutti gli esercizi convenzionati, e così se tu vuoi pane e panelle lo compri dove piace a te (sempre che sia convenzionato).
Ma il buono pasto tradizionale (quello di carta per capirci) NON è cedibile, NON è trasferibile, NON può essere trasformato in denaro ( e fino a qui anche quello elettronico) e non lo puoi dividere in due o tre (è un po’ come se avessi un assegno circolare barrato e non trasferibile , non lo puoi dividere in tre pezzetti di carta) .
Quindi tu hai un pezzo di carta che ti dà da mangiare fino a € 7,00 ma se tu mangi meno sempre un buono gli devi dare e quindi sempre € 7,00 spendi !!
Ecco allora l’invenzione dei buoni pasto elettronici , tu mangi per € 4,50 tu paghi (scali dal tuo credito sulla carta elettronica) €4,50 così se il tuo pranzo comprende anche il caffè , hai ancora il credito per poterlo acquistare in un altro esercizio convenzionato.
O se vuoi comprarti il panino da uno e la bevanda da un altro lo puoi fare ( con il cartaceo NO) .
A PROPOSITO RICORDO CHE E’ VIETATO DALLA LEGGE DARE RESTO (SOLDINI) O CREDITI DI QUALSIVOGLIA SPECIE IN CAMBIO DEI BUONI PASTO.
E così abbiamo chiarito perché elettronico.
Veniamo alle somme che sembrano enormi ma non lo sono.
Ma ammettiamo (giusto per arrotondare) che coloro che hanno diritto al buono pasto siano 16.900 dipendenti (in effetti il numero di chi ne ha diritto è maggiore) che fanno un rientro settimanale per dodici mesi (anche se i dipendenti in effetti lavorano 11 mesi (uno è di ferie) – – – ma non è detto che siano in ferie il giorno del rientro ) in un anno fanno 16900 x 52 = 878.800 buoni pasto anno x € 7,00 a buono pasto = € 6.151.600,00 EURO E NON CARAMELLE.
Somma un 10 % di dipendenti che di rientri settimanali ne fanno due ed un altro 10 % che di rientri ne fa anche tre, arrivi alla bella somma di € 7.381.920,00 anno x tre anni se sai fare i conti fanno un totale € 22.145.760,00.
Ed ecco spiegati i 22 milioni e 800 mila euro della gara.
Infine andiamo alla questione CONSIP
La norma di cui si parla recita :
Che se esiste un prodotto analogo per caratteristiche e tipologia di servizio ad un prezzo più vantaggioso tra le CONVENZIONI CONSIP non solo l’Amministrazione deve acquistarlo tramite la convenzione ma SONO NULLI I CONTRATTI IN VIOLAZIONE DI QUESTA NORMA, e chi la viola ne risponde di tasca . (in verità la norma è ancora più restrittiva infatti si applica anche ai contratti già in essere al momento di stipula di una nuova convenzione da parte di CONSIP)
Allora per capirci e farla breve significa che se io voglio pane e panelle in confezioni monouso da 100 grammi con 70 grammi di pane e 30 grammi di panelle NON E’ la stessa cosa di chi mi offre un panino da 70 grammi e 30 grammi di panelle e un tovagliolo di carta .
E a proposito della questione tracciabilità, la questione non si riferisce ai dipendenti regionali (anche perché fino ad oggi i dipendenti regionali i buoni pasto non li hanno mai avuti) ma a tutti coloro che utilizzano il buono pasto per acquisti che con il “pasto” (cibo per intenderci) non hanno nulla a che vedere, trasformando un “rimborso” (esente da tassazione) in un “Fringe Benefits” che è da assoggettare a ritenuta fiscale !!!
Mentre a coloro che parlano del numero di esercizi convenzionati, vorrei ricordare che sono quelli che il bando di gara ha richiesto (suddivisi per comune e per vicinanza ai luoghi (uffici) indicati dall’Amministrazione per ciascun comune)
Se poi vogliamo fare “scumazza” tanto “pour parler”, prego accomodatevi pure la libertà di esprimere il proprio pensiero per fortuna in Italia non è stata soppressa.
Infine se proprio avete voglia di “spaccare il capello”, il problema è di altro tipo, ma dovreste leggervi il Capitolato speciale d’appalto della gara per capire … e capire che cosa non è esattamente come sembra o meglio capire dov’è l’errore che poiché (per il tipo di errore) non costituisce colpa grave e nemmeno imperizia o negligenza pagherà sempre “Pantalone”.
Se proprio volete cimentarvi vi suggerisco di avere a portata di mano il significato dei vocaboli:
oggetto, contratto, futuro, determinato, determinabile.
Oltre ad una serie di sentenze sulla libertà di concorrenza e sull’utile d’impresa a cui nessuno può porre limiti, tranne che l’utile sia realizzato fraudolentemente o illegittimamente o tramite lo sfruttamento dei lavoratori (inteso nel senso di pagare i lavoratori meno del minimo sindacale o non pagare i contributi etc.)”

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “A proposito della mensa un commento (di un addetto ai lavori?) su LiveSicilia chiarisce alcuni dubbi”

  1. complimenti per la parola SCUMAZZA calza a pennello ma andiamo al sodo l’azienda che si e’ aggiudicata la gara adesso deve erogare la card a tutti i dipendenti e…… come sara’? nominativa potra’ essere ricaricata anche da noi con dei vantaggi? (ad esempio se io pago con la card usufruisco di uno sconto…)
    potrebbe essere un vantaggio sia per noi sia per l’azienda e sia per il negozio convenzionato che………
    e poi….. tempi brevi? o no?

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