Regionali inamovibili, tu cosa faresti? Ecco la campagna lanciata da GdS online

dipendenti, governo, interpello, politica, regionali, regione, Sicilia, PoliticaQuarantadue i posti da ricoprire ma nessuno vuole lavorare negli uffici più delicati. Succede alla Regione. A fine estate l’Economia aveva fatto un primo interpello con cui cercava 29 dirigenti. Hanno risposto in pochissimi e così la richiesta è stata rifatta ieri, solo che adesso i posti da coprire sono diventati 42 perchè nel frattempo sono scaduti i contratti di altri dirigenti. In pratica, l’assessorato si svuota.(Leggi l’articolo di Giacinto Pipitone).

In sostanza la Regione chiede di coprire spazi lavorativi attraverso il sistema dell’interpello, tra l’altro abrogato nel 2012 (leggi l’editoriale di Lelio Cusimano) ma il personale ignora la richiesta e se mai qualcuno decide di aderire, trova sulla propria strada il veto del dirigente responsabile.

L’interpello, dunque, è giusto o no? La parola ai lettori.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

3 Risposte a “Regionali inamovibili, tu cosa faresti? Ecco la campagna lanciata da GdS online”

  1. Il contratto di lavoro dei regionali si estende notoriamente anche al personale degli enti sub-regionali (cc.dd. enti di cui all’art.1).
    Questi ultimi quindi fanno parte dello stesso COMPARTO di contrattazione e sono parimenti a carico della Regione.
    E’ notorio come gran parte di questi Enti siano in smobilizzo in quanto a funzioni ma sempre ricchi di personale retribuito con finanza regionale.
    Cosa impedisce di estendere gli interpelli a questo personale dello stesso comparto che probabilmente sarebbe più interessato ad uscire dalle secche dell’inutilità di enti in smobilizzo e senza funzioni?

  2. Sottoscrivo in pieno quanto sostenuto da Romeo, ricordando che per avere detto le stesse cose sul sito di un “noto blogger” appartenente alla dirigenza sono stato prima censurato e poi definitivamente interdetto dalla possibilità di potere esprimere il mio pensiero.

  3. Il numero di postazioni dirigenziali attualmente presente nel funzionigramma (se così si può definire….) della Regione siciliana è assolutamente incongruo, direi spropositato, rispetto alle vere esigenze dell’amministrazione. Risulta così elevato perché creato ad arte in tempi in cui l’esigenza del contenimento delle spese non era ancora un imperativo nella buona pratica di conduzione degli uffici: bisognava a tutti i costi assicurare un “posto da manager” ad ogni dirigente allora in organico.
    E, addirittura, per essere sicuri di lasciar tutti contenti, si abbondò pure, in modo da poter lasciare una più ampia facoltà di scelta.
    Oggi i tempi sono cambiati.
    Non è più concepibile che la Regione siciliana abbia tutti questi “manager”, i risultati lavorativi dei quali, spesso, lasciano molto a desiderare, quando ancora esistenti.
    Non è più rinviabile una profonda riforma del settore, con l’abolizione integrale della L.R. 10/2000, i cui nefasti effetti hanno creato l’attuale disastro negli uffici regionali.

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