Gli uffici regionali sono al collasso perché i dipendenti non vogliono spostarsi o a causa di decenni di politiche sbagliate sul personale da parte dei vertici politici e burocratici che sono i veri responsabili del disastro?
Di certo non è mai stata effettuata la programmazione triennale del fabbisogno di personale prevista dall’art. 6 comma 4 e dall’art. 33 del D.lgs 165/01 che avrebbe messo in luce esuberi o eventuali carenze di personale con le figure professionali maggiormente richieste.
Proprio in assenza della rilevazione triennale dei fabbisogni di personale, poco meno di 2 anni fa i vertici politici e burocratici hanno deciso, “a occhio”, che i dipendenti regionali erano in esubero (non si sa bene di quante unità) e che, per attuare lo snellimento degli organici, era necessario procedere al prepensionamento con una specie di “APE” obbligatoria (una sorta di ricatto): o vai in pensione ora accettando un taglio (retroattivo) del 15/20% della pensione o, se resti, verrai adeguato agli impiegati civili dello stato con un taglio della pensione difficilmente quantificabile.
Oggi si scopre che ci sono carenze in tutti i Dipartimenti e servirebbero 7000 persone (lo dice testualmente l’articolo che cita un monitoraggio effettuato dal Dipartimento della Funzione Pubblica).