“Sblocca Italia”. Il libro dei sogni. I soldi che prima non ci sono e che poi, in parte, saltano fuori. Da dove?

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La vera secchiata d’acqua gelida è arrivata ieri, nel primo incontro tra Renzi e Padoan al ritorno dalle ferie: non ci sono risorse aggiuntive, soldi freschi, tesoretti, fiche a sorpresa da puntare sulla ruota dell’anno in corso. Il controllo della spesa, di qui a dicembre, deve essere ferreo. Troppo grosso il rischio di sforare il 3% nel rapporto tra deficit e Pil, in pratica già raggiunto. Troppo alta la probabilità di infrazioni europee, proprio ora che Bruxelles si avvia a concedere flessibilità ai paesi riformatori e virtuosi. Attenzione dunque ai cordoni della borsa. 

Ma la task force che si sta occupando delle coperture allo “Sblocca Italia” ha scovato, tra fondi inutilizzati e vecchie delibere, un tesoretto di 3,9 miliardi. Circa 2,3 risultato della somma di una serie di stanziamenti di fondi mai utilizzati dal 1998 ad oggi. E 1,6 in una delibera del Cipe per la depurazione di aree del Sud Italia. Soldi che, secondo le stime dei tecnici, sarebbero sufficienti per aprire, già entro il 2014, ben 574 cantieri in tutta Italia. Somme cui si andrebbero ad aggiungere ulteriori 110 milioni per le alluvioni nelle aree metropolitane. 

In sostanza si tratterebbe di fondi stanziati e mai spesi.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir