Sciopero Sicilia e-Servizi. “Passati” gli stipendi di luglio senza i conguagli irpef, ma i problemi non sono finiti

Dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere scongiurato, grazie anche all’apporto professionale e allo spirito di abnegazione di un gruppo di colleghi ai quali non è stata corrisposta neppure l’indennità informatica, il pericolo del mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti regionali a causa dello sciopero dei dipendenti di Sicilia e-Servizi i cui contratti scadono il 22 luglio (oggi).

Ma i problemi non sono risolti e rischiano di ripresentarsi il mese prossimo anche perchè la soluzione di sostituire il personale di Sicilia e-Servizi con un gruppo (una trentina circa) di dipendenti regionali dell’Ufficio per l’attività di coordinamento dei sistemi informativi regionali e l’attività informatica della Regione e delle pubbliche amministrazioni regionali” che sono stati distaccati temporaneamente presso la società a partire da oggi, non è assolutamente adeguata dal momento che il personale è stato catapultato all’interno della Società senza conoscere programmi e procedure che avrebbero potuto acquisire per tempo con un opportuno affiancamento e che, invece, da oggi, si trovano a dovere operare in emergenza.

Ad agosto si dovrebbero inserire tutti i conguagli irpef ricalcolando la rata sia per coloro che sono a credito per grossi importi sia per coloro che sono a debito e hanno chiesto una rateizzazione.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

10 Risposte a “Sciopero Sicilia e-Servizi. “Passati” gli stipendi di luglio senza i conguagli irpef, ma i problemi non sono finiti”

  1. Il decreto n.3519 del 17 luglio 2015 individua 25 dipendenti da distaccare per tre mesi, eventualmente rinnovabili (….ma va?), presso Sicilia e-Servizi.

  2. Caro Benedetto, sono d’accordo con te, ma con due puntualizzazioni:
    1) i colleghi che si occupano di informatica sono adeguatamente retribuiti, almeno alcuni di loro, con decine e decine di ore di straordinario a scapito della generalità dei dipendenti, e alla fine non solo non riescono ad evitare che la Regione sia sotto ricatto, ma nemmeno a controllare o comunque a interloquire con Sicilia e Servizi riguardo la fattibilità e la congruità tecnica ed economica dei progetti presentati dalla Società.
    2) non mi piace sapere che, mentre ora la Regione è sotto ricatto di dipendenti esterni, un domani lo potrebbe essere da parte di dipendenti interni, o, peggio ancora, che per acquisire i “qualificati servigi” di questi dipendenti si debbano pagare salate e onerose quote di straordinario, anche quando non ce ne sarebbe bisogno…E’ una storia che è già successa all’Assessorato al Bilancio e che non si dovrebbe ripetere più, anche per rispetto verso gli altri dipendenti regionali.
    3) Tutta la faccenda ripropone una questione di difficilissima soluzione: la tecnologia informatica, i linguaggi di programmazione, lo sviluppo dei programmi, l’amministrazione dei siti internet, non può e non deve essere monopolio di poche persone, siano esse esterne o interne all’amministrazione. Bisogna realizzare quello che i sociologi definiscono “controllo sociale della tecnologia”, finalizzato ad impedire una involuzione in senso tecnocratico e ricattattatorio delle conoscenze e delle professionalità informatiche. Il Sindacato, tramite i suoi rappresentanti aziendali o territoriali, deve essere messo in condizione di conoscere cosa e come viene concretamente realizzato e mantenuto a livello informatico, e di potere intervenire per stroncare alla radice ogni comportamento o atto amministrativo che si configuri come un vero e proprio interesse privato.
    Ma i rendo conto che sto parlando del libro dei sogni….

  3. non solo il rimborso irpef, neanche gli assegni familiari.va campa va.mi viene da piangere………

  4. @carmelo lo piccolo
    In linea di massima sono d’accordo con te.
    Solo un paio di precisazioni!
    La prima. Il gruppo di trenta/quaranta colleghi trasferiti non percepisce nulla di più di quanto corrisposto ad un pari categoria.
    La seconda. Vero è che il “potere” di disporre di tutte le procedure e i programmi informatizzati della Regione sarebbe in mano solo ad un gruppo di colleghi, ma, il solo fatto di essere dipendenti regionali dovrebbe dare un minimo di garanzia rispetto all’affidamento all’esterno.
    Il problema, comunque, sembrerebbe risolto, “Lo rendono noto le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uil che hanno espresso il loro consenso alla soluzione proposta dalla società. Consenso che arriva dalle organizzazioni sindacali di categoria unicamente in quanto, in alternativa, oltre a non garantire la continuità dei servizi, alcuni dei quali afferenti alla pubblica utilità, si sarebbero persi nell’immediato posti di lavoro”. http://palermo.blogsicilia.it/sicilia-e-servizi-accordo-coi-sindacati-evitato-licenziamento-di-59-lavoratori/303945/

  5. Caro Benedetto, ritengo che il Sindacato (tutto il Sindacato, sia quello cosiddetto “autonomo” che quello confederale) abbia a lungo sottovalutato, anzi del tutto ignorato, la “questione informatica” della Regione .
    Si deve a mio avviso riconsiderare tutta l’impostazione dei servizi informatici, che sconta ancora la fallimentare organizzazione data dall’Assessorato al Bilancio. Non può essere tollerabile che, per il ricatto di 57 persone, si blocchino importantissimi e vitali applicativi informatici che consentono alla Regione di assicurare servizi indispensabili a tutta la Sicilia, ma non può nemmeno essere possibile che il “know how” informatico sia in possesso di trenta/quaranta “valorosi colleghi” (che sono già molto ben pagati per quello che fanno..o dovrebbero fare, caro Saruzzu!) che sono in grado a loro volta di condizionare e monopolizzare tutte le attività. Nella prossima tornata contrattuale (sperando che ci sia…) si deve prevedere la creazione di uno specifico ruolo informatico dell’amministrazione, selezionando e formando i dipendenti che faranno istanza per accedervi, consentendo all’Amministrazione di disporre di molti dipendenti in possesso di adeguata professionalità informatica , e non delegando a trenta/quaranta persone (siano esse esterne o interne all’Amministrazione) il potere enorme di disporre di tutte le procedure e i programmi informatizzati della Regione. Spero proprio che il Sindacato sia unito nel proporre, con forza e coerenza, una soluzione radicale a questo problema.

  6. @granDurissimo
    Il decreto è pubblico.
    Perchè non controlli.

  7. “”””quando la maggior parte di questi servizi potrebbero benissimo essere gestiti dalla stessa ‘Amministrazione,”””””
    si vedi le pensioni dei regionali nel calderone del bilancio ( via abela 5 che fine ha fatto ) che quando servono non li trovi mai e sono costretti a far leggi lacrime e sangue sotto l’insegna della spending…..ma fatemi il favore
    @benedetto
    saa tra i trenta?

  8. Riallacciandomi a quando detto prima, sarei favorevole a premiare con un incentivo economico tutti quei dipendenti disposti a svolgere quelle attività in cui la nostra amministrazione trova difficoltà a reperire personale.

  9. Francesco chi ti può dar torto? D’altronde in questo paese e soprattutto nella nostra tanto amata Sicilia non ce n’è una che vada per il verso giusto, a qualsiasi livello.
    Si continua ad affidare servizi a società esterne, con enorme dispendio di risorse finanziarie, quando la maggior parte di questi servizi potrebbero benissimo essere gestiti dalla stessa ‘Amministrazione, magari preparando il personale (visto che siamo in esubero), più portato ad ogni specificità, tramite una seria attività formativa.
    Ma…questo non potrà essere mai….perchè è saputo e risaputo che “dobbiamo mangiare tutti”. E quì mi fermo!

  10. all’inizio del duemila la regione aveva speso un po’ di soldini per far fare gli stipendi in maniera elettronica e non più in manuale e poi che fa passa il servizio alla società Sicilia e Servizi. dobbiamo commentare?! a com’erano belli i tempi passati, visto che al presente siamo messi male e per il futuro……… lasciamo perdere.

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