Senza una svolta ecco il futuro che attende i lavoratori dipendenti (soprattutto pubblici). Guarda il reportage di Repubblica.

Finita la campagna elettorale nel corso della quale tutti i leader politici hanno strombazzato di avere la ricetta giusta per risolvere una crisi che hanno causato, oggi, a distanza di 8 giorni dalle elezioni, si continua a discutere quale possa essere la maggioranza che appoggi il nuovo governo.

Nel frattempo continua l’inesorabile perdita del potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti, prima impoveriti dall’entrata dell’euro che ha, in pratica, dimezzato gli stipendi (ciò che costava mille lire=50 centesimi di colpo è passato a 1 Euro), poi con  il blocco dei contratti fino al 2014.

I governi (Monti e Berlusconi) finora hanno aumentato le tasse per salvare banche e istituti finanziari (ultimo, in ordine di tempo, lo scandalo Monte dei Paschi) che, investendo in “derivati” e “titoli tossici”, si trovano sull’orlo del fallimento con grave danno per piccoli risparmiatori e azionisti a tutto vantaggio di gruppi dirigenti e amministratori delegati che, per l’acquisto dei sopra citati “derivati” e “titoli tossici”, avrebbero ricevuto cospicue tangenti.

In questo contesto ecco l’avanzata dei nuovi poveri, un reportage di “Repubblica.it” dal titolo Nuovi poveri a Roma: di giorno in ufficio, di notte in roulotte al cimitero.

Davanti al Verano, in una zona semicentrale della città, vivono come invisibili. La mattina vanno al lavoro. La sera si rintanano in roulotte a custodire la dignità. Usano i bagni del cimitero, l’acqua delle fontanelle, silenziosi. Sperano di non essere riconosciuti. Hanno uno stipendio o una pensione, ma non bastano per pagare una casa. Nessuno li vedrà in questo servizio. Anche se lo loro vite sono sotto gli occhi di tutti.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir