Tagli alla sanità. La politica vuole chiudere l’ospedale di Cefalù. A Niscemi il sindaco occupa il pronto soccorso a rischio chiusura

Repubblica del 9 settembre 2016. Nuova rete ospedaliera
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Tagliati 60 posti letto, chiusi i reparti di neurologia, oncologia, urologia, Utic e cardiologia e a rischio licenziamento 150 dipendenti dell’Ospedale San Raffaele di Cefalù.

I sindaci delle Madonie in piazza per difendere l’ospedale Giglio di Cefalù, il primo cittadino di Niscemi che “occupa” il pronto soccorso a rischio chiusura, i rettori delle università di Palermo e Catania sul piede di guerra contro il taglio ai posti letto nei Policlinici universitari. Monta la protesta contro la nuova bozza di rete ospedaliera presentata la scorsa settimana dall’assessore Baldo Gucciardi. Un piano che allineerebbe la Regione alle direttive ministeriali del decreto Balduzzi, presentato solo per grandi linee ai sindacati e ancora avvolto dal massimo riserbo: l’assessore ha chiesto ai 17 manager di Asp e ospedali di non diffondere i particolari fino a quando il documento non sbarcherà in commissione sanità all’Ars per il parere obbligatorio. Ma già trapelano le prime indiscrezioni: sono previsti tagli di pronto soccorso, chiusura di reparti e la riduzione di posti letto in alcuni ospedali. Ma il percorso si preannuncia in salita: alcuni esponenti della maggioranza ma soprattutto le opposizioni annunciano barricate. Mobilitazioni sono già in corso in alcuni comuni.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir