Taglio del cuneo, ecco quanto pesa lo “sconto” sulle buste paga degli statali

Tratto da PAmagazine

Quanto vale per i dipendenti pubblici il taglio del cuneo del 3% inserito in manovra dal governo? Quasi 500 euro per chi ha una soglia di reddito di 25mila euro. Una magra consolazione per gli statali, che nel 2023 dovranno farsi bastare lo sconto sul costo del lavoro e l’emolumento una tantum, anche questo figlio della nuova legge di Bilancio, visto che di rinnovi dei contratti ancora non si parla. Il ministro Zangrillo lo ha ribadito anche nell’intervista che ha rilasciato a PaMagazine: le coperture per i rinnovi 2022-2024 arriveranno quando l’economia tornerà a crescere. Questione di pochi mesi, si spera.

Buste paga

Hanno diritto allo sconto pieno del tre per cento i dipendenti pubblici e privati con redditi entro i 25mila euro. Per i redditi tra 25mila e 35mila euro rimane la riduzione del 2 per cento sui contributi dovuti sulle retribuzioni, un’eredità del governo Draghi. Per chi guadagna 25mila euro, dunque, l’incremento stimato sarà di poco superiore ai 490 euro: in questo caso, infatti, la busta paga aumenterà di 41 euro lordi circa a partire da gennaio. Ai lavoratori con redditi a quota 15mila euro spetta un incremento superiore a 19 euro al mese, che diventano 33 per la soglia di reddito a 20mila euro. Un dipendente con un reddito di 10mila euro riceverà quasi 20 euro in più al mese. Il taglio per i redditi sopra i 25mila euro e fino a 35mila euro frutterà meno. I lavoratori con 35mila euro di reddito otterranno un incremento di 32 euro al mese in busta paga nel 2023.

Il bonus una tantum

Attenzione però perché il taglio del cuneo del 3% andrà a beneficio solo di pochi lavoratori pubblici. Oggi nella Pa, stando agli ultimi dati dell’osservatorio Inps sui dipendenti pubblici, la retribuzione media è pari a 32.128 euro. Questo significa che una larga parte degli statali dovrà accontentarsi dello sconto light (2%). Ai lavoratori dello Stato, come detto, è stato riconosciuto poi un aumento una tantum. Ma quanto pesa? Per la maggior parte dei dipendenti pubblici parliamo di circa 30 euro in più al mese.

 

Noi di PaMagazine, in un precedente articolo, abbiamo stimato il valore della misura per i ministeriali. Nei dicasteri l’emolumento si tradurrà in un aumento massimo di circa 65 euro al mese, ovvero poco più di 710 euro in tredici mesi, per capi dipartimento, segretari generali, dirigenti di prima fascia. Ai dirigenti di seconda fascia il bonus porterà nel 2023 circa 665 euro, ovvero poco più di 50 euro al mese. L’una tantum vale per gli ispettori generali circa 43 euro al mese. La terza area: gli aumenti annuali legati al bonus oscillano tra 546 euro e 126 euro. I dipendenti della seconda area, fascia 1, dovranno accontentarsi di 24 euro al mese di aumento. Quelli della prima area, fascia 1, di 22 euro circa.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Taglio del cuneo, ecco quanto pesa lo “sconto” sulle buste paga degli statali”

  1. Ma nessuno parla della modifica delle aliquote IRPEF x il 2023, ad essere colpiti sono sempre i soliti, con reddito dai 15000 ai 28000 euro con aumeto di aliquota Irpef dal 25% al 27%. Alla fine la decontribuzione del 2 o 3% varrà niente. Da una parte si da e dall’altra si prende.

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