Famp, i sindacati autonomi attaccano l’Aran: “Comportamenti antidemocratici”

imagesI sindacati autonomi: “Il presidente Alongi ha manifestato perplessità tali da bloccare, ancora una volta, il pagamento dei primi due trimestri di piano di lavoro ai dipendenti. Oggi si è assistito a delle vere e proprie provocazioni contro l’intero comparto dei regionali”.

Oggi all’Aran. “O così, o pomì”. Accordo subito con oltre 12 milioni di estrapolazioni o avvio della riforma del famp (dai tempi incerti)

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Riformare l’istituto del famp?

Certamente si!

Ma non certamente a metà anno quando l’accordo famp, buono o cattivo che sia l’attuale sistema, avrebbe dovuto essere chiuso già da un pezzo.

Aprire oggi una contrattazione sulla riforma del famp, alla vigilia delle ferie estive, comporterebbe certamente un allungamento dei tempi di erogazione del salario accessorio non quantificabili, oltre che risultati imprevedibili.

La proposta avanzata oggi da Cobas e Sadirs era di una chiarezza disarmante e avrebbe consentito l’immediata chiusura dell’accordo:

  1. niente estrapolazioni (tranne quelle previste dal CCRL);
  2. pagamento dei primi due trimestri di piano di lavoro (cd. mensilizzazione su base trimestrale) così come stabilito dall’accordo sottoscritto lo scorso anno;
  3. accantonamento di una congrua somma da destinare alla riclassificazione di tutto il personale;
  4. apertura della nuova stagione contrattuale giuridica ed economica (all’interno della quale va rimodulato l’intero istituto del FAMP a partire dal 2015).

Regione, scoppia la guerra per premi e straordinari

Lavoratore copiaÈ scoppiata alla Regione la guerra per straordinari e premi. Uno scontro che vede assessorati contro altri assessorati e i sindacati dei funzionari contro i dirigenti.

In ballo c’è una torta da 48 milioni e mezzo che oggi dovrebbe essere divisa in base alla richieste pervenute ma autonomi e confederali arrivano all’incontro convocato dall’Aran, l’Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego, con l’intenzione di non firmare la proposta del governo. 

Il punto è però che molti dipartimenti hanno chiesto, a prescindere dalla divisione generale, di avere risorse extra per lavori straordinari con cui abbattere l’arretrato negli uffici o portare a termine progetti speciali. E queste risorse andrebbero prelevate dal fondo da 48,5 milioni: «Ogni dipartimento – commentano Dario Matranga e Marcello Minio dei Cobas Codir – ha fatto piovere richieste di prelievo anticipato dal fondo. In questo modo dovremmo tagliare circa 12 milioni e lasciare per tutti gli altri dipendenti i rimanenti 36,5».

Anticipazione indennità di buonuscita e trattamento di fine rapporto – richiesta uniformità di trattamento

COMUNICATO STAMPA

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Le due Regioni: disparità di trattamento sull’anticipazione del TFR per le cure mediche e per l’acquisto prima casa 

Nella Regione Siciliana succede anche questo: ad oltre 5000 dipendenti (che vivono con
stipendi mensili di 1000 euro) non viene riconosciuto il diritto all’anticipazione del TFR di
cui, invece, gode tutto il resto del personale nonché tutti i dipendenti pubblici e privati.

Nello specifico si parla del diritto sacrosanto di potere richiedere l’anticipazione del proprio TFR per cure mediche per se o per i propri familiari o per l’acquisto della prima casa che, incredibilmente, per dei cavilli burocratici viene negato a tutti quei dipendenti che sono stati assunti dalla Regione Siciliana a vario titolo a decorrere dall’1 gennaio 2001.

I dipendenti dell’Amministrazione regionale, risultano, pertanto, suddivisi in due categorie a cui vengono applicati due diversi regimi di trattamento di fine servizio: più favorevole per coloro che sono stati assunti prima del 31 dicembre 2000 e che godono del cd “regime di buonuscita”; molto più penalizzante per coloro che sono stato assunti dopo tale data.

<<Tutto ciò – dichiarano Marcello Minio e Dario Matranga del Cobas/Codir e Fulvio Pantano del Sadirs – crea una situazione di grave disparità, tra tutti i dipendenti regionali (assunti prima il 31/12/2000), tutti i dipendenti privati (per i quali trova applicazione l’art. 2120 c.c.) e i dipendenti regionali assunti dall’1/1/2001, in violazione, fra l’altro, del principio di parità di trattamento contrattuale dei rapporti di lavoro, già previsto dall’art. 45 del D. Lgs. 165/2001 e più in generale, dalle norme statutarie in materia di personale.

Abbiamo più volte richiesto – continuano i sindacalisti – all’assessore alla funzione pubblica di volere intervenire urgentemente sulla materia per porre fine finalmente a tale situazione che crea notevole disagio e che consente solo ad una parte di dipendenti di potere richiedere fino al 70% della somma accantonata per fronteggiare spese per cure mediche, a volte gravi e urgenti, per se o per i componenti del proprio nucleo familiare>>.

Le Segreterie Generali