Sindacando - il Blog di Benedetto Mineo
Blog dei dipendenti della Regione Siciliana
Ecco un paio di passaggi contenuti nella sentena della Corte dei Conti: «L’istituto previdenziale ha agito in piena conformità alla normativa». E ancora: «Innegabilmente, deve ritenersi il frutto di scelte tutte finalizzate a uniformare, nel lungo periodo, il trattamento pensionistico regionale a quello statale nel più ampio disegno di risparmio della spesa pubblica». Lo scrive il giudice unico delle pensioni della Corte dei Conti, Maria Rita Micci, respingendo il ricorso di un ex dipendente della Regione siciliana che contestava il calcolo della sua pensione coi criteri introdotti dalla riforma del 2015. Un metodo che ha penalizzato una buona fetta dei dipendenti, in tutto circa 9 mila, che rispetto al passato hanno perso circa il 20 per cento dell’importo. La sentenza è passata sotto traccia durante il periodo estivo ma assume una grande importanza.
In sostanza la “riforma” Scritta dall’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, rientrava tra le richieste del governo nazionale (governo Renzi) da rispettare per avere in cambio il trasferimento di risorse statali utili a chiudere il bilancio. La riforma in sostanza ha equiparato il sistema pensionistico regionale a quello statale riducendo gli importi degli assegni di una parte degli impiegati.
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