Alla regione serve 1 miliardo e chiede aiuto a Roma, ma si ripara dove piove…. A Roma la situazione non è rosea

A poche settimane dal varo della “manovra ter” da circa 360 milioni di euro, i vari assessorati iniziano già a bussare alla porta della ragioneria generale con la loro “lista della spesa” bloccata dal patto di stabilità che arriverebbe a un importo di quasi un miliardo di euro. E nel calderone c’è di tutto, dagli stipendi dei dipendenti e le giornate lavorative degli stagionali per Ente sviluppo agricolo e Consorzi di bonifica, a quelli per il trasporto pubblico locale e il trasporto marittimo, fino a pagamenti a Rfi e Anas per lavori svolti.

Ma a Roma la situazione non è rosea.

L’Istat conferma che i consumi sono fermi ,a luglio la produzione industriale scende di un punto a livello mensile e di quasi due a livello annuale. Bankitalia segnala l’ennesimo record negativo del nostro debito pubblico, 2.168 mld di euro, 95 mld in piu’ rispetto all’anno scorso.

Carlo Cottarelli, commissario alla spending review, ha portato la lista dei tagli a Renzi: i ministeri dovranno dimagrire di 20 miliardi di euro

“Operazione terrore” per convincere i ministri a tagliare. I tagli colpiranno anche la sanità

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La spending review rischia di trasformarsi in un incubo per i ministri. Perché da ieri è scattata quella che tra Palazzo Chigi e via XX settembre, sede del ministero dell’Economia, hanno chiamato “operazione terrore”. Vuol dire che i tagli di spesa o li faranno i singoli ministeri rispettando i target indicati (in media un risparmio del 3 per cento), oppure ci penserà la squadra dei tecnici che affianca Matteo Renzi d’ intesa con quelli di Pier Carlo Padoan.