L’accordo truffa in Senato, Campanella:”Per i senatori siciliani il PD conta più della Sicilia”

Campanella
Francesco Campanella. Foto Senato

Approvato al senato l’accordo truffa tra Stato e Sicilia  firmato dal Presidente della Regione, Rosario Crocetta e avallato prima dall’Assemblea regionale siciliana.

L’intesa, che prevede la seconda rinuncia ai contenziosi con lo Stato (soldi che la Sicilia potrebbe incassare grazie ai pronunciamenti favorevoli della Corte Costituzionale e che invece resteranno in tasca a Renzi) – oltre ad annullare norme statutarie in tema di riscossione tributaria (cosa che potrebbe essere fatta solo con legge costituzionale) – è contenuta nell’ormai famigerato articolo 11 del ddl enti locali approvato in Senato.

“È una norma insensata – dichiara Campanella – che priva la Sicilia di risorse fondamentali per il suo sviluppo e svilisce l’autonomia della Regione. Soltanto un governatore incompetente poteva tornare a casa con un disastro del genere e presentarlo come un fatto storico….

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Il COBAS/CODIR scrive al Segretario Generale, a tutti i dipartimenti per puntualizzare il rispetto dei ruoli e sollecitare il rispetto delle norme contrattuali.

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La Camera ha bocciato la riduzione degli stipendi dei deputati a 5mila euro lordi al mese. L’ordine del giorno al Bilancio è stato proposto dal Movimento 5 stelle, ma maggioranza e opposizioni hanno votato contro.

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Come era prevedibile anche il Senato ha detto sì all’accordo scellerato firmato da Crocetta con il Governo nazionale contenuto nel dl enti locali.  E anche a Palazzo Madama, come già alla Camera dei Deputati, non sono mancati deputati siciliani che se ne sono fregati della pugnalata alla Sicilia che viene gabbata e derubata. Ascari erano e ascari sono.

Per inciso, il Governo ha posto la questione di fiducia e come vi abbiamo già detto  il voto di 25 senatori siciliani  non avrebbe cambiato l’esito,  ma il gesto avrebbe certamente avuto un significato politico chiaro: la difesa della Sicilia e delle sue prerogative.  L’opposizione ad un accordo incostituzionale e che priva una regione già allo stremo di risorse cui potrebbe avere diritto.

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Il Fatto Quotidiano del 2 agosto 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

La I commissione dell’Ars ha approvato ha votato una norma che abolisce il secondo turno per le elezioni dei sindaci. L’obiettivo sarebbe quello di approvarlo prima del 10 agosto, poi il Parlamento chiuderà per la pausa estiva.

La proposta, neanche a farlo apposta, è frutto di un accordo fra Forza Italia-Partito Democratico, una sorta di Patto del Nazareno in salsa siciliana.

Ora la parola passa all’Assemblea regionale siciliana. Se la proposta sarà approvata in via definitiva, dal prossimo anno le elezioni dei sindaci nelle grandi città ad iniziare da Palermo, si giocheranno al primo turno dove basterà che un candidato ottenga un voto più degli altri per essere eletto.

Per Gianfranco Miccichè, commissario di Forza Italia in Sicilia si tratta di  “vera rivoluzione democratica e io non posso che esserne felice.

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Quello di Crocetta a San Macuto è uno show, che tocca tutti i punti caldi della sua gestione. Dai rifiuti si passa al rapporto con Confindustria, dalla Borsellino si salta alla  Monterosso. Il capo della giunta isolana si difende dalle domande incalzanti dei commissari contrattaccando.

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