Il Cobas/Codir scrive al Giornale di Sicilia. “Basta notizie spazzatura e falsità contro i regionali”
Estremo avviso alla nuova Direzione del Giornale di Sicilia:“basta notizie spazzatura e falsità contro i regionali”.
Gentile direttore,
scriviamo questa lettera a nome di molti lavoratori regionali iscritti al sindacato Cobas/Codir, il sindacato più rappresentativo del pubblico impiego regionale in Sicilia, che ci chiedono di fare sentire, ancora una volta e come extrema ratio, la propria voce sentendosi vittime, quotidianamente, di una campagna mediatica denigratoria.
Da diverso tempo, infatti, i nostri iscritti lamentano alcuni contenuti ritenuti infondati pubblicati sul vostro storico quotidiano, con una pericolosa deriva sul fronte del sensazionalismo, che rischierebbero perfino di ledere la credibilità della vostra stessa testata.
Ci viene chiesto se il “fare informazione sia morto” e se la “disinformazione abbia vinto”; non vi nascondiamo che anche noi, come sindacato, siamo disorientati da questa spasmodica ricerca di fare notizia sui regionali a ogni costo, con contenuti che appaiono non scevri da sottintesi sapienti e accostamenti maliziosi che possono produrre nell’opinione pubblica sentimenti di odio e riprovazione nei confronti del mondo del lavoro regionale. Tutto ciò appare, a volte, come una sorta di campagna contro “la razza” degli impiegati regionali, colpevoli non si capisce bene di quale peccato originale.
Sta di fatto che il taglio che sembrate dare ad alcune delle vostre “notizie esclusive” non ha alcun immediato riscontro con la realtà, ma trova immediata conferma nei commenti sopra le righe da voi diffusi e postati online, spesso strampalati, morbosi e carichi di odio. Questo risultato vi soddisfa? Aumenta le vostre vendite in termini di diffusione, di copie e di pubblicità?
Sappiamo bene che nell’era delle fake news scrivere cose assurde può fare recuperare link, like e ottenere qualche visita in più: ma ciò corrisponde alla vostra missione editoriale?
Solo per citare gli ultimi due esempi di dubbia informazione sui regionali, citiamo due articoli di un vostro collaboratore, nei quali si enfatizza, con tanto di richiamo in prima pagina, una fantomatica “intesa” sui rinnovi dei contratti di lavoro addirittura specificando aumenti distinti per qualifica (fra l’altro impossibili con le esigue risorse accantonate dal governo): nulla di più falso, avendo così trasformato le suggestioni del redattore in notizia.
Altro tassello di questa vostra campagna appare l’articolo che accusa i regionali di essere “i furbetti della liquidazione”, dimenticando che, quando si rivendicano – secondo precise disposizioni di Legge – i propri soldi versati negli anni, non si può essere considerati “furbetti” e, sopratutto, anche qui si accosta maliziosamente la posizione dei regionali a quella degli statali che non potrebbero accedere alla buonuscita ma solo perché non è stato fatto il regolamento previsto dalla legge; mentre nel mondo del privato l’anticipo della liquidazione è un diritto consolidato.
Se la Carta dei doveri recita che il giornalista deve salvaguardare sempre la verità sostanziale dei fatti, ci chiediamo cosa vi possa spingere a usare il pubblico impiego regionale quale capro espiatorio predestinato facendolo apparire come un coacervo di scansafatiche e altri generi del male dimenticando che dentro la pubblica amministrazione lavora silenziosamente soprattutto gente che svolge quotidianamente il proprio dovere e che si sente perciò ferita dalle vostre costruzioni.
A volte perciò prevale la sensazione che si sia persa la passione di raccontare fatti e notizie cercando invece stranezze, assurdità, ridicolo, in grado di scatenare la condivisione e la viralità. Insomma – continuando così – rischiamo di precipitare sempre più nell’era delle notizie-spazzatura se non si pone argine anche alla continua tentazione e al facile gusto del killeraggio mediatico.
Distinti Saluti.
Palermo, 27 aprile 2017
Dario Matranga – Marcello Minio
(segretari generali Cobas/Codir)