In Sicilia deroga alla Fornero. Spazio ai precari coi prepensionamenti

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Piano di Roma e della giunta Crocetta per le stabilizzazioni. Pronta una legge da varare all’ Ars entro l’anno.

Subito prepensionamenti alla Regione, nei Comuni e nelle Province grazie al congelamento della riforma Fornero e al ritorno ai vecchi parametri.
I prepensionamenti sono possibili applicando una norma contenuta nella recente legge D’Alia, che tanto aveva fatto discutere per via della mancata deroga al patto di stabilità invocata dagli enti locali siciliani. «Il principio – spiega l’assessore alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti – è che per fare spazio ai precari bisogna alleggerire gli organici e parallelamente individuare risparmi di spesa. Ed è quello che sarà fatto con la legge che approveremo entro fine anno all’Ars».

La legge siciliana servirà anche a creare quella lista unica dei precari siciliani invocata dal ministero: «La lista sarà composta da due elenchi nel primo ci saranno i precari di fascia bassa (A e B) che potranno essere stabilizzati per chiamata diretta. Nella seconda ci saranno le fasce C e D che verranno stabilizzati per concorso. La fascia D farà sia una selezione per titoli che per esame, la C dovrà presentare solo i titoli».
Non ci sarà però il demansionamento, cioè il passaggio da fasce altea basse per sfuggire al concorso: «Il ministero preciserà che non è possibile».

Fonte: http://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/301958/

Il blocco perequazione pensioni è incostituzionale?

Il Tribunale di Palermo, in accoglimento del ricorso della Federmanager, ha ritenuto non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del blocco della perequazione automatica delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps per il biennio 2012/2013, previsto dal comma 25, dell’art. 24, D.L. 201/2011, convertito in Legge n. 214/2011, ordinando la immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale.

La sentenza della Consulta si conoscerà entro giugno prossimo, ma intanto questa decisione rischia di essere l’ennesima tegola sul dibattito infuocato che sta accompagnando l’esame della legge di Stabilità in Senato.

Chi ha ricoperto cariche pubbliche tra le quali quella di Sindaco, può rivestire un incarico dirigenziale

Il Giudice del lavoro del Tribunale di Enna con l’Ordinanza del 22/10/2013, nel dirimere una controversia insorta tra un dirigente e un funzionario direttivo dell’Ente regionale per il diritto allo studio universitario (di seguito denominato E.R.S.U.), riesce con una sola argomentazione a giustificare contestualmente sia l’attribuzione di funzioni dirigenziali che l’incarico di Direttore del medesimo Ente al funzionario direttivo in forza dell’art. 3, comma 2, della l.r. n. 19 del 20/06/1997 che stabilisce il criterio di equivalenza dell’esperienza dirigenziale per coloro che hanno rivestito cariche pubbliche, tra le quali quella di Sindaco di comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti, ricoperte complessivamente per almeno quattro anni.

Personale e pensionati della Regione? Costano 2 miliardi e mezzo l’anno!

I pasticci del Governo di Rosario Crocetta sulla questione del personale regionale porta al paradosso che dall’elefantiaco apparato burocratico – di sicuro in soprannumero, ma non dichiarato – non è possibile trovare qualche centinaio di unità qualificate da assegnare all’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Il paradosso è apparente, ma in effetti il personale richiesto dall’Arpa deve essere in possesso di alta qualificazione specialistica….continua a leggere

L’Ars approva la manovra correttiva di bilancio

Con 39 voti a favore, 15 contrari e 9 astenuti l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato il disegno di legge di variazioni di Bilancio.

Le norme stralciate dal testo iniziale sono finite in tre disegni di legge esitati oggi dalla commissione.

Il primo riguarda i 41 co.co.co dell’assessorato al Territorio e Ambiente; il secondo ddl prevede, alla luce dell’assorbimento della società partecipata Multiservizi da parte della Sas (che ha assorbito anche Biosphera e Beni Culturali spa), il mantenimento dei servizi da parte di quest’ultima e la garanzia della copertura finanziaria attraverso il bilancio pluriennale (non vi è spesa aggiuntiva, in pratica i fondi che la Regione avrebbe trasferito a Multiservizi saranno adesso trasferiti a Sas); l’ultimo ddl contiene, invece, le altre norme inizialmente stralciate dalle variazioni e anche la norma sull’Aras.

Manovra correttiva di bilancio. Dopo lo scontro in commissione arriva in aula

Lo strappo istituzionale è stato evitato d’un soffio.

Nei giorni scorsi il presidente Giovanni Ardizzone aveva tagliato dalla manovra tutti gli emendamenti approvati dalla commissione Bilancio: norme che garantivano la stabilizzazione a 45 precari dell’assessorato al Territorio e ad altri 8 del Parco Nebrodi e poi ancora finanziamenti a varie categorie (ispettori del lavoro, famiglie, studenti). Cassata pure una norma che avrebbe garantito privilegi agli amministratori di società partecipate dei Comuni. Per Ardizzone «i deputati che volevano queste norme sono degli irresponsabili perchè avrebbero provocato l’impugnativa da parte del Commissario dello Stato e dunque lo stop ai fondi per gli enti locali che sarebbero quindi andati al dissesto».

Nino Dina (Udc) e Antonello Cracolici (Pd), presidenti delle commissioni Bilancio e Affari istituzionali, hanno convocato i giornalisti lanciando la sfida ad Ardizzone.

«Le procedure seguite da noi sono ineccepibili…..martedì noi riapproveremo le norme cassate».