Convegno sul futuro della dirigenza della Regione siciliana

Il convegno promosso la scorsa settimana a Palermo da un gruppo di dirigenti regionali nell’aula magna dell’Istituto Arrupe, ha avuto uno sviluppo dibattimentale di alto profilo, ma una partecipazione assai insignificante.

Non può, infatti, non essere rilevato che su 1775 unità che compongono nel complesso la dirigenza regionale erano presenti al dibattito circa cinquanta dirigenti.

Tre docenti – i professori Antonino La Spina, Alessandro Bellavista e Lorenzo Saltari – hanno affrontato, ognuno, da una particolare angolazione, le cause che hanno portato alla nuova concezione della dirigenza pubblica, nonché i limiti di questa nuova concezione e le conseguenti degenerazioni funzionali.

Il vero obiettivo della crisi è privatizzare il pubblico?

A che serve la crisi europea? Una risposta è che rende inevitabile la privatizzazione delle attività pubbliche, con grandi profitti per i privati. Come mostrano i casi di Spagna, Grecia e Portogallo

Articolo tratto dal sito keynesblog.com

L’Europa è avvolta in una spirale senza uscita fatta di ricette controproducenti, mentre la crisi fa il suo lento, inesorabile lavoro. Le famiglie, se possono, risparmiano e contraggono i consumi. Le imprese non investono. Le banche cercano di limitare i danni e riducono il credito. Una crisi di debito estero (prevalentemente privato) è stata spacciata per una crisi di debito pubblico. La spesa pubblica viene bloccata con perfetto tempismo da un trattato internazionale che impone un rozzo vincolo di pareggio di bilancio, senza troppo distinguere se si tratti di spesa per investimenti o di spesa corrente.

Era ben noto che una politica di repressione della spesa pubblica, in presenza di un eccesso d’indebitamento del settore privato e di tassi di interesse già bassi e ai minimi storici, non poteva che avere effetti deleteri. Il crollo della domanda interna ha raggiunto le economie più solide della zona euro, che si avvicinano anch’esse a scenari recessivi. Assumendo l’impossibilità di una follia collettiva di tutte le classi dirigenti europee, resta da chiedersi cui prodest? A chi giova tutto questo?

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Siamo alla vigilia di una nuova stagione di trasferimenti e rotazioni di personale?

“Le rotazioni nella Sanità si faranno, così come in tanti altri settori come i geni civili – dice Crocetta – ma per continuare col percorso intrapreso”. Nessuna punizione, quindi, solo una prassi che serve – a detta di Crocetta – a “smaltire le pratiche bloccate. Lo abbiamo fatto all’assessorato Ambiente e territorio, dove quando siamo arrivati c’erano 3.500 pratiche bloccate, ora sono la metà”.

Ma “agiremo con criterio”, assicura il governatore.

Ma di quale criterio parla il governatore visto che non ne è stato contrattato alcuno con i sindacati?

Precari, diktat del governo alla Regione”Tagli da 430 milioni o niente proroghe”

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DA ROMA sono stati chiari: «Se la Sicilia vuole garantire la proroga dei 24 mila precari degli enti locali, Regione e Comuni dovranno subito avviare tagli alla spesa».

Su questo punto dal ministro Gianpiero D’ Alia e dai tecnici della Funzione pubblica non è arrivata alcuna apertura: «La legge nazionale prevede tagli dello stesso importo che serve a garantire le proroghe», hanno ribadito al governatore Rosario Crocetta, chiedendo inoltre il varo di una norma regionale di riforma del precariato.

La legge alla quale sta lavorando la cabina di regia composta dal segretario generale Patrizia Monterosso, dall’avvocato Stefano Polizzotto e dal capo di gabinetto dell’Economia, Giulio Guagliano è quasi pronta.

“Irresponsabili”!!! Ecco come Sunseri definisce i sindacati che difendono la categoria di appartenenza

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Difendere la categoria di appartenenza, confutare tutte le falsità sui presunti privilegi o stipendi da nababbi dei dipendenti regionali significa essere irresponsabili?

Se così fosse, sono orgoglioso di appartenere a un sindacato irresponsabile.

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Ecco cosa scrive Sunseri nel suo editoriale dal titolo “Manovra, con quale faccia?

Come giudicare altrimenti la protesta dei sindacati contro il tentativo di bonifica dei criteri di assegnazione dei premi di produzione per i dipendenti della Regione? I sindacati, nei comizi, chiedono più efficienza e denunciano gli inquinamenti che inceppano la macchina burocratica. Poi, però, scendono in piazza se vengono toccati i privilegi della loro rappresentanza. Già oggi i ventimila dipendenti della Regione, come emerge da tutte le statistiche, sono in cima alle classifiche nazionali delle retribuzioni. Come se non bastasse, chiedono la distribuzione generalizzata dei premi di produzione. Pagamento che sta tardando. C’è uno sciopero proclamato. Ma occorre dire con forza che, senza criteri di merito, incassare questi soldi è solo una forma mascherata per giustificare un aumento di stipendio. Anche qui vale la definizione di Ardizzone: «Irresponsabili».

Straordinari e premi bloccati ai regionali, arriva lo sciopero

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LA PROTESTA. Per dare i soldi si attende che la giunta ratifichi un accordo che risale a ottobre. Cobas e Sadir insorgono.

…Un altro intoppo blocca l’erogazione di straordinari e premi di rendimento ai regionali e i sindacati autonomi dichiarano lo sciopero. È scontro durissimo sul Famp, il fondo da 49 milioni da assegnare ai circa 18 mila funzionari (dirigenti esclusi) degli assessorati. L’Aran, l’agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego, ha siglato a inizio ottobre con tutti i sindacati l’accordo per erogare straordinari e premi di rendimento.

Stop al premio per i regionali “Rispettare il Patto di stabilità”

Il ragioniere generale blocca straordinari, premi di produzione e indennità ai 15 mila dipendenti della Regione mentre sono a un passo dal pagamento. L’errore dovrebbe essere corretto entro la prossima settimana ma i sindacati sono sul piede di guerra: “Pronti a scendere in piazza il 19 se ci saranno nuovi intoppi”.

Regione non paga le bollette E la Telecom stacca i telefoni

07 novembre 2013

di Redazione

La Regione Siciliana non paga le bollette della Telecom e la società ha iniziato a staccare i telefoni in diversi assessorati. La morosità si estende anche all’Enel, quindi gli uffici rischiano restare al buio, senza corrente elettrica, da un giorno all’altro. Entrambe le società avevano già minacciato di interrompere l’erogazione dei servizi.

Palazzo d’Orleans deve 4 milioni e mezzo di euro alle due società. Infatti i ritardi nel pagamento hanno causato il lievitare dell’importo dovuto a causa degli interessi maturati.

A certificare questa situazione debitoria è lo stesso governo Crocetta che con duna delibera del 9 ottobre scorso chiedeva di procedere al pagamento delle fatture scadute per scongiurare il rischio di interruzione dei servizi. Ma gli uffici del Bilanci sono ancora impegnati a calcolare i debiti dei singoli dipartimenti regionali.

Sia da Enel che da Telecom è arrivata la proposta di transazione per il pagamento degli importi dovuti.

Fonte: http://palermo.blogsicilia.it/regione-non-paga-le-bollette-e-la-telecom-stacca-i-telefoni/219788/