Dopo la vicenda Colosseo Faraone interviene sulla fruizione dei beni culturali in Sicilia

Faraone”Se davvero si vuole far diventare il patrimonio dei beni culturali siciliani il polo attrattivo per i turisti e l’eccellenza in grado di innescare ricadute economiche territoriali si faccia come a Roma: si dia ai maggiori siti museali o archeologici più importanti della Sicilia, riuniti e riorganizzati, l’autonomia gestionale–amministrativa necessaria, gli obiettivi di maggiore valorizzazione e fruizione, e si chiamino a gestirli i migliori esperti nel settore della cultura, selezionati a livello internazionale e in grado di condurre la Sicilia a un livello europeo. Si costruisca un rapporto sinergico con la scuola e l’università. Il sistema duale, l’alternanza scuola/lavoro, può trovare spazio anche nei musei, nei siti archeologici, non solo nelle aziende”.

Lo ha scritto il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, su Facebook. “Così si fa la rivoluzione, non a chiacchiere: si introduca una norma speciale – conclude Faraone – per un settore strategico speciale. Si attivino finalmente i servizi aggiuntivi. E basta custodi a non finire per lasciare chiusi i musei, basta orari d’apertura decisi con i sindacati e non valutati per consentire una migliore fruizione del pubblico. Musei aperti come i più grandi e migliori poli museali europei, da Barcellona a Parigi a Londra, luoghi di cultura dove, dai bambini agli adulti, si possa fruire la bellezza che vi è custodita senza il rischio di trovarsi chiusa la porta, come spesso accade, purtroppo, in Sicilia”.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir