“Elettori, ci ridurremo l’indennità” Le promesse a vuoto dei politici (compreso Crocetta)

“Elettori, ci ridurremo l’indennità”

Le promesse a vuoto dei politici

di GIOIA SGARLATA (Articolo tratto da la Repubblica del 12 marzo 2013)

È STATO il cavallo di battaglia dei grillini. Ma non solo il loro.

Perché in tempo di crisi economica e con la disoccupazione che avanza, sui tagli alle indennità dei politici nell’ultima corsa elettorale all’Ars si sono inseguiti e rincorsi in tanti: da Nello Musumeci a Nello Dipasquale, passando per il figlio dell’ex governatore Lombardo, il giovane Toti.

Persino il presidente della Regione Rosario Crocetta, che in campagna elettorale aveva puntato sul taglio dei costi della politica, subito dopo il voto, in collegamento con Ballarò davanti a milioni di spettatori, aveva annunciato a Giovanni Floris: «Sono pronto a ridurre anche la mia di indennità».

Una promessa di cui non si è dimenticato. All’ultima riunione di giunta, racconta chi c’era, proprio il governatore ha chiesto: «Ma il taglio delle indennità, lo abbiamo poi fatto?». Risposta: «È stato uno dei primi interventi in giunta, abbiamo tagliato il 30 per cento». Ma a cercare il provvedimento, tra le delibere pubblicate sul sito della Regione, in mezzo ai tanti tagli fatti dall’esecutivo Crocetta sui costi di consulenti, dirigenti e personale a servizio degli uffici di gabinetto, questa non si riesce a trovare. E così il governatore ha chiesto un approfondimento del caso.

Su una cosa però Crocetta è chiaro: «Il populismo non serve.

Anche i grillini se ne stanno rendendo conto a livello nazionale.

Bisogna individuare gli sprechi veri e immotivati e che non riguardano solo la politica: non è possibile che un dirigente dell’Ars guadagni più di un assessore.

L’Ars rappresenta sotto tanti aspetti un caso limite».

E la sua indennità?

«Fino a dicembre sono stato pagato dal Parlamento europeo. Non so neanche a quanto ammonta e per il momento serve solo a pagare le spese elettorali, non avendo utilizzato rimborsi».

Ma a oltre quattro mesi dalle elezioni, quante delle promesse fatte in campagna elettorale sono state mantenute? E quanti di quelli che avevano annunciato misure in questo senso sono andati avanti sulla strada annunciata?

Se l’assessore Franco Battiato ha già effettuato i primi versamenti, devolvendo «al netto delle tasse tutta l’indennità — dice Fabio Bagnasco, del suo ufficio di gabinetto — ad associazioni sociali e culturali e tra una settimana pubblicherà tutto sul sito Internet della Regione», il candidato del centrodestra alla presidenza, Nello Musumeci, è stato il primo a depositare un ventaglio di disegni di legge per ridurre i costi dell’Ars, a partire dal taglio del 30 per cento delle indennità dei deputati.

E se i parlamentari del Movimento 5stelle si preparano al terzo versamento nel fondo per le piccole e medie imprese (costituito in collaborazione con l’assessorato alle Attività produttive) e lanciato con un “Restitution day” da 123.495 euro, all’Ars sono andati avanti anche altri deputati che in campagna elettorale si erano esposti sull’argomento.

Nel gruppo Democratici riformisti per la Sicilia, ad esempio, i messinesi Giuseppe Picciolo e Marcello Greco venerdì scorso hanno istituito dal notaio la onlus “Drs” alla quale verseranno il 20 per cento dell’indennità mensile. «Si tratta — dice Greco — di 1.600 euro al mese; 20 mila euro a testa l’anno». A gestire i fondi sarà un comitato scientifico composto da cinque soggetti esterni al partito e provenienti dal mondo della cultura e della società. La finalità? «Borse di studio per frenare la fuga dei giovani».

Più lungo si preannuncia invece il percorso di Lombardo junior. «Stiamo strutturando una proposta di legge che vada nella direzione dei tagli ma in modo intelligente, legando le indennità alla produttività», spiega. E il taglio annunciato del 50 per cento allo stipendio da parlamentare? «Sono stato male interpretato — dice Toti Lombardo — non ho mai parlato in questi termini. Gran parte di quello che ricevo serve per svolgere al meglio l’attività politica».

Una «riflessione più approfondita» auspica anche il deputato catanese Gianfranco Vullo, anche lui dei Democratici riformisti per la Sicilia: «Serve una riforma ampia che intervenga su tutte le anomalie del sistema. L’Ufficio di presidenza dovrà discutere di questo nelle prossime sedute». Non ha perso tempo invece, l’ex leader di Territorio, oggi nel gruppo Lista Crocetta, Nello Dipasquale. Lui il taglio all’indennità lo aveva fatto già prima dei grillini. Da semplice sindaco di Ragusa. Ora che è deputato, porta la sua busta paga sempre nella valigetta 24 ore «per far vedere a tutti quanto guadagno realmente». Dei 5.101 euro di indennità, duemila li paga ogni mese «per i mutui fatti per le campagne elettorali per il Comune e l’Ars, poi ogni mese verso mille euro alla Caritas di Ragusa e con altri 500 euro aiuto famiglie bisognose».

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir