4 Risposte a “Nota allegata al protocollo di intesa”

  1. “……con la finalità propositiva di chi la vede con animo un po’ più distaccato.”
    vediamolo questo distacco:
    …………l’azione di forza esercitata da uno sbruffone fiorentino
    immagina un po se non avessi avuto questo distacco….

    quindi ci hai detto che chi NON hai votato ed a meno che tu non ti sia astenuto negli ultimi 30 anni……sappiamo a chi dare la colpa dello stato attuale visto che HAI votato per altri che meglio non erano….alla peggio erano pari ma hanno avuto piu’ tempo per distruggere.

    tristezza….ci meritiamo tutto questo perchè siamo il nulla.

  2. Dopo quello che è successo al prossimo sciopero che dichiarerete probabilmente vi ritroverete in 4 gatti, tu Dario Paolo e Marcello

  3. è un karakiri quello di cgil e uil o è il tentativo di staccare il gruppo per raggiungere il frutto proibito da trasformare in avvelenato per tutti gli altri? un bel rebus da sciogliere!! perora hanno abbandonato il campo minato(??) scegliendo la lotta di piazza, ci chiediamo con chi?, l’attesa sarà breve domani si vedrà…..e gli altri…dovranno dimostrare ora più che mai che credere al protocollo d’intesa è stato l’intendimento giusto….dovranno portarlo sino in fondo considerando che il governo ha tirato il fiato e oggi è più forte in virtù della mancata unità…la cisl si gioca tutto….i confederali sornioni che avevano solo aderito allo sciopero perora gongolano ma senza risultati potrà un nuovo sciopero stravolgere lo scenario d’insofferenza? staremo a vedere…..

  4. A me sembra che c’è molta confusione in giro.
    Volevo esprimere il mio punto di vista con la finalità propositiva di chi la vede con animo un po’ più distaccato.
    Prima di ogni riferimento bisogna osservare i termini del problema nel rispondere alla seguente domanda: Perché deve avvenire tutto questo?
    Ai più sfuggono le motivazioni di questa manovra voluta dal governo regionale. Non è un problema di soldi, e lo afferma anche Baccei quando dice “è un problema politico a cui il governo nazionale tiene molto”. Infatti si apprestano a far lievitare i risparmi con tale manovra nel quantificarli in un periodo di 5 anni in 50 mln (2015-2019), sarebbe invece più riduttivo affermare un risparmio di 10 mln all’anno (sempre se fosse vero, perché in effetti aritmeticamente dimostrabile sarebbero molto meno della metà) nei confronti di un bilancio che si deve chiudere con un vuoto cosmico di 3,5 mld. Per cui l’oggetto del contendere non sono i soldi, bensì il risultato mediatico che si otterrebbe attraverso l’azione di forza esercitata da uno sbruffone fiorentino, supportato dai poteri forti che lo hanno messo li al posto dell’inconcludente Enrico Letta, ed esercitato da chi vuole mettere una “crocetta sopra la sicilia” al fine di poter dire all’opinione pubblica e soprattutto in sede comunitaria: “avete visto io ci sono riuscito a fare le riforme!”. Verremmo usati e millantati come una cartina al tornasole dalla stampa asservita a chi gestisce il potere per convincere quanto di buono c’è in questo pseudo rinnovamento.
    Purtroppo non è così, sarebbe troppo lungo dimostrare qui i processi economici motivatamente regressivi a cui siamo sottoposti in questo inizio secolo operati con un progetto ben chiaro a cui siamo forzatamente condotti. Siamo entrati in un inverno economico la cui fine purtroppo, che che ne dicano i soloni che si presentano in tv, è ancora al di là da venire, sicuramente non in questo decennio. E la manovra che vuole fare il governo regionale sarà ulteriormente recessiva in quanto drena liquidità ulteriore all’economia dell’isola sottraendola direttamente al nostro potere d’acquisto con ripercussioni all’azione circolante che di fatto l’economia genera.
    Cari colleghi il problema non è di chi accarezza la possibilità di pensionamento, bensì di chi resta per via delle ristrettezze economiche e giuridiche che vogliono operare. In quanto chi come me dopo 38 anni di contributi aspettare 2 anni o aspettare 4 e qualche mese cambia poco. Il paventato “mostro” del trattamento statale vorrei informare tutti è già in essere dal 01.01.2012 con la manovra Fornero che ha introdotto nel pubblico impiego la modalità di calcolo contributivo a partire da tale data. Per i regionali pre86 quindi fino al 2003, nonostante quello che possono scrivere nella legge è e rimane retributivo, dal 2004 la parte residua si calcola col metodo contributivo e dopo la finanziaria non cambierà nulla, non come volgarmente definito per “diritto acquisito” ma per Costituzione. Ricorsi in tal senso saranno eventualmente intrapresi davanti al giudice ordinario per sollevare il giudizio di legittimità costituzionale (giurisprudenza docet). Il problema è proprio qui: quando avverrà la conclusione di tale giudizio di Renzi e di Crocetta i giornali non se ne cureranno più e le spese vinte in giudizio ricadranno sempre su noi siciliani, con ulteriore avvitamento di un’economia triste a cui devono trovare la responsabilità di un capro espiatorio, risultando ancora più invisi ai nostri conterranei. Poco importa affermare con orgoglio chi come me “non lo ho votato” purtroppo gli altri lo hanno fatto e questi sono i risultati. L’utilità di queste righe potrà essere solo di far riflettere a chi ha l’arma del voto, la prossima volta a non guardare più a concetti di sinistra o destra o perdipiù di centro ne a riporla nel cassetto per disgusto, ma affidarsi a chi ha dimostrato di essere sceso in politica tagliandosi qualcosa (visto quello che c’è in giro, non è poco).
    Giacomo M. da Messina

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