Recovery plan, ok del cdm al decreto sulle assunzioni nella pubblica amministrazione ma sul decreto si abbatte la bocciatura dell’Anac

E’ stato approvato dal consiglio dei ministri (anche se è ancora oggetto di limature) il decreto sulle assunzioni nella pubblica amministrazione per gestire i fondi del Recovery. Gli inserimenti saranno in tutto 24mila, ma a termine, con contratti di 36 mesi prorogabili al massimo fino al 2026, anno finale del Next generation Eu. Il rafforzamento della pa, dunque, non sarà strutturale. Il “contentino”, per i candidati, è che in futuro i bandi di concorso delle pubbliche amministrazioni per assunzioni a tempo indeterminato dovranno avere una riserva di posti destinata a chi abbia giù avuto un contratto a tempo determinato legato all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La quota riservata, stando al comunicato del governo, sarà però del 40% e non del 50% come era previsto dalle bozze del decreto.

Ma sul decreto per il reclutamento della pubblica amministrazione si abbatte la bocciatura dell’Anac già al centro del dibattito dopo il via libera al decreto con le semplificazioni che rischiava, secondo alcuni, di svuotare l’autorità delle sue competenze. Una lettura respinta dal governo che in serata fa sapere che il decreto non “pregiudica alcuna competenza” dell’Authority.

Il Presidente dell’Anac Busia: Il governo fa “preoccupanti passi indietro in materia di anticorruzione”.

Il decreto ha comunque perso sia il nuovo meccanismo di premi per i dipendenti (che potrebbe essere recuperato attraverso la contrattazione collettiva) sia la norma che ampliava la possibilità di ricorrere ai pensionati per consulenze e collaborazioni. Alcune bozze prevedevano anche la cancellazione della gratuità degli incarichi.

 

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir