Nello Stato previsti 7.576 esuberi tra dirigenti e personale non dirigenziale

Si parte infatti con la valutazione sulle possibilità di pensionamento ordinario e sui possibili prepensionamenti, due vie d’uscita che hanno la priorità.

Si prosegue verificando percorsi di mobilità volontaria, là dove si presentano posti vacanti proprio per effetto delle nuove piante organiche.

Successivamente, si considera il part-time.
L’ultima a scattare, quando tutti gli altri tentativi sono stati espletati, è la messa in disponibilità che dura due anni, dà diritto all’80% della retribuzione fissa (escluse quindi le indennità) e si conclude con il licenziamento o con la pensione se nel frattempo saranno stati raggiunti i requisiti.

L’esubero non è più un tabù

C’ ERA una volta il posto di lavoro nel settore pubblico: fisso, garantito, quasi intoccabile. Dava la certezza che a fine mese lo stipendio sarebbe arrivato puntuale per l’ intera vita lavorativa. Altri tempi. Oggi, alla fine del quarto anno della grande crisi economica che ha cambiato il mondo, non è più così.

Rideterminazione della dotazione organica. Fortunatamente non ci sono esuberi

Si è svolto, ieri, il previsto incontro tra il Dirigente Generale della Funzione Pubblica, Giovanni Bologna, e i rappresentanti delle OO.SS., avente come ordine del giorno la riduzione della dotazione organica del comparto (5%) e della dirigenza (25%), così come previsto dalla delibera n. 317 del 4 settembre 2012.

Prima di rinviare la seduta a dopo l’insediamento del nuovo Assessore (come richiesto da COBAS/CODIR e SADIRS), il Dirigente Generale ha fornito alcuni dati pervenuti dai dipartimenti regionali, anche se ancora non completi (Cobas e Sadirs hanno chiesto, in proposito, di inviare un ulteriore sollecito ai dirigenti generali che non hanno ancora ottemperato, ricordando loro le sanzioni previste dalla legge in caso inadempimento), che evidenzierebbero, come, rispetto ad una dotazione organica del comparto non dirigenziale fissata dall’art. 51 della L.R. 11/2010 in 15.600 unità, il personale attualmente in servizio (compreso il personale delle Terme) sia, invece, pari a 13.965 unità.

Anche la dotazione organica della dirigenza stabilita dalla legge 10/2000 in 2.490 unità, vede, ad oggi, in servizio 1.868 dirigenti.

Anche se, come già detto, si è trattato di una riunione preliminare in attesa dell’insediamento del nuovo assessore, l’amministrazione ha tenuto a rassicurare che non verranno dichiarati esuberi di personale.

Secondo Patroni Griffi ci sarebbero altri 2.000 esuberi nel pubblico impiego

Il Ministro aveva già parlato di 4 mila esuberi da attuare con prepensionamenti e contratti di solidarietà ma le eccedenze continuano a salire.

Solo a dicembre si avranno i dati definitivi.

Quando, alla fine, si avranno gli esuberi in senso tecnico, scatterà la mobilità obbligatoria per due anni con riduzione dello stipendio e, dopo, i licenziamenti.

Nello Stato 6000 dipendenti di troppo…. e manca ancora qualche ministero. A gennaio si parte con gli Enti Locali

Nonostante l’annuncio di oggi da parte del Ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi che via Twitter ha comunicato che sarebbero 4.028 le eccedenze tra il personale non dirigenziale rispetto alle 6.000 unità circolate nei giorni scorsi, alla fine il rischio è che restino sul campo parecchi cadaveri.

Il Ministero della Funzione Pubblica lancia segnali tranquillizzanti dicendo che i licenziamenti saranno l’estrema ratio, e che saranno prima attivati tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione, dai prepensionamenti al part-time ai trasferimenti volontari, prima di attivare le procedure di «mobilità collettiva» (messa in disponibilità per 2 anni con l’80% dello stipendio base e successivo licenziamento).

Non appena, tuttavia, a gennaio si metterà mano agli Enti Locali (comuni – società partecipate comprese – e province che avranno anche il problema degli esuberi derivanti dalla loro drastica riduzione), la situazione rischia di diventare drammatica.

Parecchie migliaia di dipendenti pubblici rischiano la mobilità biennale di stile greco all’80% dello stipendio tabellare (e dunque al 50-70% della busta paga reale) e il successivo licenziamento.

Pronti i decreti che eliminano 6 mila statali

Secondo quanto comunicato dal Ministero della Funzione Pubblica sarebbero oltre seimila le eccedenze di personale da gestire entro il primo semestre del prossimo anno con tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione, dai prepensionamenti al part-time ai trasferimenti volontari, prima di attivare le procedure di «mobilità collettiva» (messa in disponibilità per 2 anni con l’80% dello stipendio e successivo licenziamento).

Il Ministro Patroni Griffi è chiaro “per gli esuberi nel pubblico impiego useremo anche la mobilità, ma è l’ultimo strumento

Sono, comunque, numeri molto ridimensionati rispetto a quelli preventivati al momento del varo della spending review, nel mese di luglio, la cui relazione tecnica prevedeva 24mila esuberi tra i dipendenti pubblici, 11mila eccedenze nella Pa centrale oltre alle 13mila distribuite fra gli enti territoriali.

La riduzione degli esuberi è dovuta alle molteplici compensazioni che sarebbero avvenute con la disponibilità di alcune amministrazioni (vedi il ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca)  di praticare tagli su organici maggiori e scoperti per “salvare” altre amministrazioni nelle quali invece il personale in servizio era omogeneo nel numero a quello previsto.