Lavoro pubblico messo a dieta. Esuberi in pensione oppure in disponibilità. Tutte le regole dopo la circolare Madia

Lavoro pubblico messo a dieta
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Fonte: http://www.sivempveneto.it/leggi-tutte-le-notizie/21466-lavoro-pubblico-messo-a-dieta-esuberi-in-pensione-o-in-disponibilita-le-regole-dopo-la-circolare-madia

di Daniele Cirioli. Lavoro pubblico a dieta. Gli esuberi vanno lasciati a casa, in pensione oppure in disponibilità (la cassa integrazione del settore pubblico). Il primo caso, tutto sommato, è un’agevolazione: i lavoratori infatti possono mettersi in pensione volontariamente, altrimenti lo farà la Pa (è un obbligo), in base ai requisiti vigenti prima della riforma Fornero (come succede agli «esodati» del settore privato). Opportunità, questa, che può essere colta solo dai lavoratori in esubero che riescono a ottenere la pensione entro il 31 dicembre. Ma anche il secondo caso non è da meno: se non è possibile il prepensionamento, volontario o meno, l’unica alternativa è la messa in disponibilità che comporta la sospensione del rapporto di lavoro e la riduzione dello stipendio all’80%. Lo prevede, tra l’altro, la circolare n. 4/2014 del ministro per la Pa, Maria Anna Madia, sui piani di razionalizzazione e di riduzione della spesa del personale.

Il prepensionamento

II «prepensionamento dei lavoratori pubblici in esubero» è figlio della spending review di cui al di n. 95/2012. Nel prevedere la riduzione degli organici nelle p.a, il decreto ha stabilito che per il personale in esubero possano continuare a valere i vecchi requisiti per la pensione (età e contributi), ossia quelli in vigore prima della riforma Fornero (di n. 201/2011, in vigore dal 1° gennaio 2012).

La deroga, in particolare, può essere applicata ai dipendenti che soddisfino due condizioni: 1) risultino in esubero nelle rispettive dotazioni organiche; 2) ottengano la «decorrenza» della pensione in base ai vecchi requisiti di pensione  entro il 31 dicembre 2016.

Per l’applicazione della seconda condizione la Funzione pubblica, d’accordo con il ministero del lavoro, con quello dell’economia e con l’Inps, ha diramato le istruzioni con la circolare n. 3/2013; l’unica novità è il termine entro cui deve avvenire la decorrenza della pensione che, in un primo tempo fissato al 31 dicembre 2014, è stato esteso poi al 31 dicembre 2016 dal di n. 101/2013.

La circolare n. 4/2014 illustra ora le modalità di applicazione dei principi di razionalizzazione e riduzione della spesa di personale, indicando tra l’altro i limiti entro cui è ammesso il ricorso al prepensionamento e alla messa in disponibilità.

Chi è in «esubero»

II lavoratore è in esubero se «nominativamente» individuato dalla p.a. cui appartiene come un « soprannumerario» o un «eccedentario». Si ha «soprannumerarietà» se il personale in servizio supera la dotazione organica in tutte le qualifiche, categorie o aree; in tal caso dunque, la p.a. non ha alcun posto vacante per l’eventuale riconversione del personale o per una sua diversa distribuzione dei posti. Si ha «eccedenza» invece se il personale in servizio supera la dotazione organica solo in alcune qualifiche, categorie o aree; quindi la p.a. ha dei posti disponibili per i quali potrebbe riconvertire il personale.

In pensione o in disponibilità

 II principio è chiaro: il personale in esubero va lasciato a casa. A tal fine la p.a. utilizza i due strumenti: prepensionamento e messa in disponibilità. La procedura è questa, una volta che ci sia la presenza di personale soprannumerario o in eccedenza:

1) il dirigente responsabile ne da informativa ai sindacati (Rsu) per assicurare obiettività e trasparenza all’operazione;

2) trascorsi 30 giorni dall’avvio dell’esame, in assenza di criteri e modalità condivisi, la p.a. procede alla dichiarazione di esubero (cioè all’individuazione nominativa dei lavoratori in più) e di messa in mobilità (include prepensionamento e collocazione in disponibilità). La messa in mobilità, in particolare, avviene prima di tutto attraverso il prepensionamento, volontario o d’ufficio previa ricognizione dei lavoratori in possesso dei requisiti per la pensione (la p.a. può rivolgersi all’Inps). In subordine la p.a. verifica la ricollocazione totale o parziale del personale in esubero, anche con ricorso a forme flessibili di orario di lavoro o di rapporti di lavoro;

3) trascorsi 90 giorni dall’informativa ai sindacati, se il prepensionamento non è bastato per azzerare gli esuberi, la p.a. procede infine alla collocazione in disponibilità: i lavoratori sono esonerati dal lavoro in cambio della riduzione di stipendio e indennità integrativa speciale alla misura dell’80%. Si resta a casa, intascando uno stipendio ridotto e attendendo la pensione (i periodi di « disponibilità» sono utili sia al diritto che alla misura della pensione).

circolare madia requisiti calcoli-2

ItaliaOggi – 9 maggio 2014

Dopo che i governi precedenti hanno gonfiato gli organici della PA per fini elettorali, ora quello attuale si accorge di 85mila esuberi

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Nel piano Cottarelli 85mila esuberi nella Pa da ricollocare attraverso la mobilità. Ma mobilità verso dove se tutte le pubbliche amministrazioni hanno problemi di esubero e non riescono neppure a stabilizzare i precari?

Chi ha programmato fino ad ora il fabbisogno di personale nella PA?

Sarebbe ora che qualcuno cominciasse a pagare per le scelte sbagliate!!

Una stima di 85mila eccedenze tra il personale della pubblica amministrazione. E’ questa l’indicazione che arriva dal lavoro di spending review del Commissario straordinario, Carlo Cottarelli. Oltre a mettere mano alle spese per la Difesa, ai trasferimenti alle imprese, alla riorganizzazione delle forze di Polizia e al taglio degli stipendi dei dirigenti, Cottarelli avrebbe infatti individuato esuberi tra i dipendenti pubblici per 85mila unità al 2016. Una misura che potrebbe generare un risparmio per le casse statali di 3 miliardi.

In pensione con i requisiti pre fornero senza la dichiarazione dello stato di esubero…lo dice D’Alia

In questi giorni sta cominciando a prendere corpo l’esodo dei regionali grazie alla norma che consentirà per tre anni (fino a tutto il 2016) l’applicazione dei requisiti pre Fornero.

Il dubbio più che legittimo è se ciò potrà essere possibile senza che la regione dichiari lo stato di esubero del personale così come prescrive la normativa vigente.

Ecco cosa ha risposto D’Alia al mio quesito…

Il ministero starebbe preparando una circolare specifica.

D'Alia

Decreto PA. Niente riforma pensioni. Requisiti pre-fornero solo in caso di esuberi

Al momento nessuna riforma delle pensioni.
Il pacchetto sulla Pubblica Amministrazione approvato dal Consiglio dei ministri prevede l’applicazione dei requisiti pre-fornero solo in caso di esuberi.

  • PER ESUBERI PROROGA AL 2015 REGOLE PENSIONI PRE-FORNERO: per la gestione degli esuberi (7-8 mila quelli ad oggi rilevati nelle amministrazioni centrali), viene prorogata la possibilità di andare in pensione con le regole antecedenti la riforma Fornero, portando da fine 2014 a fine 2015 il limite per il raggiungimento dei requisiti.

leggo.it – DECRETO STATALI, VIA LIBERA DEL CDM. D’ALIA: “MAI PIÙ CONTRATTI A TERMINE”

L’Italia spende molto per i dipendenti statali: 500mila sono di troppo

Interessante articolo tratto da www.investireoggi.it

Secondo la Cgia di Mestre lo Stato spende ancora troppi soldi e il pareggio di bilancio resta un miraggio. Troppi dipendenti statali, pensioni e stipendi d’oro fra manager e funzionari pubblici

Oggi, in Italia ci sono almeno 500.000 dipendenti pubblici di troppo – secondo Confindustria – su una base di circa 3,5 milioni di lavoratori che costa allo stato ogni anno la bellezza di 185 miliardi di euro. Una spesa che è andata aumentano mediamente del 3,5%, dall’inizio del nuovo secolo, più che nel settore privato, e che non è più giustificabile dai sindacati e sostenibile dalle casse del Tesoro all’ombra della recessione economica che ha travolto l’Italia. Insomma, se il settore privato chiude i battenti, licenzia e sbaracca altrove di fronte alla crisi facendo venire meno le entrate tributarie e contributive, lo Stato, come se niente fosse, continua a garantire posti di lavoro e stipendi mediamente troppo alti, soprattutto in settori inutili e improduttivi che andrebbero chiusi o privatizzati, mentre si penalizza la cultura, l’istruzione e la scuola, come ha rilevato l’OCSE all’inizio di quest’anno.

Il dilemma di D’Alia. Esuberi o stabilizzazioni nella PA?

Certo è molto difficile oltre che contraddittorio un giorno sostenere che nella pubblica amministrazione ci sono circa 200mila dipendenti in esubero da tagliare con un piano di prepensionamenti….Statali, maxi-piano di tagli: via in 200mila…., il giorno successivo parlare di stabilizzare un numero altrettanto consistente di precari……Pubblico impiego, D’Alia tenta l’affondo «Stabilizzare i precari entro settembre»….

È come chiedere di avere la botte piena e moglie ubriaca….D’Alia: «Ecco le soluzioni per precari ed esuberi Pa»

Esuberi o stabilizzazioni nella P.A.? Il Governo Letta procede senza logica

Che nessuno dei Ministri del Governo Letta stia brillando particolarmente, è ormai chiaro. L’impressione è che si tiri solo a campare.

L’unico ministro che pare essere più attivo è il Ministro della Funzione Pubblica Giampiero D’Alia. Il problema è che l’ordine e il filo logico degli obiettivi che si propone non appare nettissimo.

Da un lato, infatti, ha dichiarato che intende proseguire il controllo della spesa per il personale pubblico, l’attuazione della spending review….Pa, il neoministro D’Alia: spending review sì, ma della burocrazia….. e la riduzione delle dotazioni organiche….Statali: «Esuberi inesorabili», dall’altro parla di stabilizzazione dei precari….Stabilizzazioni, atto secondo.

Le stabilizzazioni avverrebbero mediante concorsi definiti un po’ furbescamente “pubblici”, ma sostanzialmente riservati ai “precari” della pubblica amministrazione….Stabilizzazioni. Pronto il Dl che blinderà 270mila lavoratori a termine. Fino al 2015 concorsi riservati a precari Pa.

Ciò ha fatto insorgere l’ex ministro della Funzione Pubblica Brunetta….P.A./ Brunetta: Letta blocchi D’Alia su concorsi ad hoc precari.

La risposta di D’Alia non si è fatta attendere….Pa, D’Alia a Brunetta: Norme lavoro pubblico in linea con le sue.

La verità è che D’Alia ha dimenticato in fretta quanto dichiarato al momento della sua nomina a ministro “Il Governo punterà a incentivare i dipendenti pubblici che fanno il proprio dovere e a isolare chi non lavora – dice il Ministro al Gr1 – “La crescita economica dipende anche dal tasso di efficienza della Pubblica Amministrazione, perché le imprese investono solo se hanno la possibilità di dialogare con uno Stato trasparente ed efficiente. Per questo, l’obiettivo sarà far crescere il livello di produttività nel pubblico impiego, incentivando i dipendenti pubblici che fanno il loro dovere e isolando coloro i quali invece, non lavorando, creano sacche di inefficienza e di corruzione. La parola d’ordine sarà distinguere tra chi lavora e chi non lavora”…..D’Alia: “Spending review della burocrazia. E valorizzare chi lavora”

Il Paradosso Regione Siciliana: il bisogno di assumere figure specifiche a fronte di un elevato organico

Interessante articolo di Donato Didonna pubblicato su “Il Fatto Quotidiano”.

Poiché qualsiasi buona impresa ha bisogno di un flusso costante di ingressi per mantenersi viva (nonché per aumentare la produttività: un giovane è sì più inesperto, ma dalla sua ha l’entusiasmo che una persona più matura non ha e inoltre costa meno), si palesa il problema della macchina-regione: vecchia, con le persone sbagliate e con troppi colonnelli.

Proposta-provocazione: riduzione del 10 per cento il numero di dirigenti in un anno (circa 180 unità) e contestualmente ad assumere tramite concorsi mirati

Altri 25mila statali licenziati. La Grecia tocca con mano gli effetti della crisi. Chi dopo di lei?

Il parlamento greco ha approvato nella notte il controverso disegno legge che prevede, nell’ambito della riforma dell’amministrazione pubblica, un piano tra licenziamenti e cassa integrazione che coinvolge circa 25.000 dipendenti statali entro la fine del 2013. Il provvedimento è stato approvato nel quadro degli interventi richiesti dalla troika per lo sblocco di una nuova tranche di prestiti.

Il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble, in visita ad Atene, ha lodato i ”grossi passi avanti” compiuti dall’esecutivo ellenico dicendosi ”colpito” dal miglioramento dei conti.

E dopo questo “sacrificio umano” ci si domanda se, dopo quanto deciso da Atene, qualche altro Paese possa fare altrettanto, giustificando sprechi e inefficienze che già non mancano nella pubblica amministrazione.