Precari. Proroghe impossibili per la colpa della Regione che non ha rispettato i tagli alla spesa concordati a livello nazionale

In Sicilia scoppia la rivolta dei precari degli enti locali. Contro il rischio di non poter nemmeno rinnovare i contratti a oltre 18 mila contrattisti, Regione e sindacati insorgono minacciando azioni di protesta e proponendo correttivi alla norma discussa in Parlamento.

DIRITTO.IT – Precari nella pubblica amministrazione, il decreto approvato alla Camera

Pubblicato in  Normativa nazionale il 25/10/2013

Diritto.it

tratto da www.lagazzettadeglientilocali.it
Approvato con il fiatone e ora diretto al Senato per l’ok definitivo. Il decreto sui precari della pubblica amministrazione, da provvedimento di seconda fascia per l’agenda del Governo, si è tramutato improvvisamente in un banco di prova per la maggioranza e, dunque, l’intera tenuta dell’Esecutivo (> il testo approvato in Senato).

Ieri, alla Camera, è andato in scena un lunghissimo tira e molla sul testo del decreto 101, già ampiamente modificato e, in Aula, sottoposto a uno stallo tale da metterne a serio rischio la conversione in legge. Alla fine, nonostante i rallentamenti continui e gli emendamenti a pioggia, l’ok del’assemblea è arrivato in tarda serata, con 211 voti favorevoli, 27 contrari e 76 astenuti.

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Numeri che potrebbero sembrare quelli di una votazione del Senato, se il tabellino della Camera, ieri, non avesse messo in evidenza un altro dato, quello degli assenti, calcolati in 318 eletti: praticamente,metà dei rappresentanti di Montecitorio non erano al proprio seggio, probabilmente già diretti fuori Roma verso le loro abitazioni, come spesso succede il giovedì.
In ogni caso, il decreto ha ottenuto una travagliata approvazione, con il MoVimento 5 Stelle in prima linea a proporre correzioni ed emendamenti – alla fine, gli eletti grillini ne hanno calcolati sedici approvati nel testo finale – che hanno rischiato, però, di impantanare il decreto.

COSÌ SONO CONFERMATE FINO AL 2016 LE GRADUATORIE ATTUALmENTE IN VIGORE E DESTINATE ALLO SFOLTIMENTO NEI PROSSIMI ANNI, PER EFFETTO DELLE NUOVE AGEVOLAZIONI AL RIENTRO IN ORGANICO DI COLORO CHE ABBIANO SVOLTO ALMENO 3 ANNI DI SERVIZIO NEGLI ULTIMI 5. PER FAVORIRE IL RIENTRO IN PIANTA STABILE DEI VECCHI DIPENDENTI ATIPICI, ALLORA, VERRANNO RISERVATI IL 50% DEI POSTI NEI FUTURI CONCORSI PUBBLICI A QUESTA CATEGORIA, GIÀ SOTTOPOSTA, NEGLI ULTIMI ANNI, A PROROGHE CONTINUE SENZA VEDERSI RICONOSCIUTO IL DIRITTO DI ACCEDERE DEFINITIVAMENTE ALLA PROFESSIONE.

TRA LE ULTIME NOVITÀ INTRODOTTE, POI, I CONCORSI ESCLUSIVI PER I DIRIGENTI, CHE VERRANNO ORGANIZZATI SOLO A LIVELLO CENTRALE E NON PIÙ DALLE AMMINISTRAZIONI PERIFERICHE.
INTANTO, IL SENATO HA POCHISSIMO TEMPO PER CONVERTIRE IL DECRETO CHE, A QUESTO PUNTO, DOVREBBE ARRIVARE BLINDATO IN AULA: MERCOLEDÌ, INFATTI, SE NON SARÀ LEGGE, CESSERÀ DI AVERE EFFETTO METTENDO A TERMINE SIA L’ITER PARLAMENTARE CHE, SOPRATTUTTO, GLI AUSPICI DEI TANTISSIMI PRECARI. DI QUESTO C’È CHI NON SEMBRA CURARSI TROPPO, COME IL CAPOGRUPPO PDL BRUNETTA CHE NON HA MANCATO DI SOTTOLINEARE “PER ME PUÒ DECADERE”, RIAPRENDO LA FASE DI TENSIONE CON IL GOVERNO PROPRIO SUL DECRETO 101, PIÙ CHE MAI APPESO A UN FILO.

Fonte: http://www.diritto.it/docs/5090065-precari-nella-pubblica-amministrazione-il-decreto-approvato-alla-camera?source=1&tipo=news

DL precari. Quasi impossibili le stabilizzazioni, difficili anche le proroghe.

La norma contenuta nel decreto legge Pubblica amministrazione, che doveva autorizzare una deroga al patto di stabilità e permettere così nuovi contratti già dal primo gennaio, è stata stravolta nel passaggio alla Camera.

In base al nuovo testo approvato, in primo luogo i Comuni non potranno più considerare extra patto di stabilità i fondi ricevuti dalla Regione, in secondo luogo la Regione potrà finanziare i Comuni ma solo se contestualmente prevederà altri tagli che rendano sopportabile la spesa.

Questo dal punto di vista finanziario. Ma il percorso per proroghe e stabilizzazioni è complicato anche dal punto di vista amministrativo. I Comuni che prorogano i contratti devono impegnarsi a bandire i concorsi per lo stesso numero di persone, rispettando le piante organiche.

DL precari PA a rischio conversione. Intanto approvato emendamento che subordina proroghe a disponibilità di posti in organico

La conversione in legge del decreto 101/2013 firmato dal governo ad agosto e votato in Senato la scorsa settimana deve arrivare entro il 30 ottobre, pena la sua decadenza.

Approvato un emendamento all’art. 4 del DL 101/2013 che vincola le proroghe non solo alla copertura finanziaria degli enti ma anche alle dotazioni originariamente previste negli organici.

Intanto, in serata, il DL precari è passato alla Camera con con 208 sì, 11 voti contrari e 76 astenuti (ora la battaglia si sposta al Senato).

Stabilizzazione precari PA. Il decreto sarebbe a rischio conversione

Con l’approssimarsi della scadenza del decreto precari (decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101), in Parlamento si cercherà di fare i salti mortali per convertire un testo ora fortemente a rischio di finire fuori tempo massimo.

Il decreto scadrà il prossimo mercoledì 30 ottobre. Entro quella data, non solo dovrà arrivare l’ok da parte della Camera, ma il provvedimento, modificato dalla Camera, dovrà ripassare anche l’esame del Senato per diventare effettivamente legge dello Stato.

Oggi il capigruppo alla Camera Brunetta ha espresso forti perplessità sul decreto Pa (che prevede tra l’altro la parziale e progressiva stabilizzazione del personale precario) dicendo che «il decreto può anche decadere».

Legge di stabilità – Il blocco del turn over limita le assunzione dei precari

Nella Legge di stabilità le norme sul pubblico impiego, come blocco del turn over e della contrattazione, permettono di contenere la spesa ma sono misure ormai abusate, inoltre alcune delle misure sul pubblico impiego inserite nella legge di stabilità sono in contrasto con norme approvate solo poche settimane fa nel DL precari e con altre previsioni ordinamentali.

Si pensi all’immancabile inasprimento delle regole di copertura del turn over del personale cessato. La possibilità di coprire il 100 per cento delle cessazioni nelle amministrazioni statali è rinviata al 2018, per il 2014 e 2015 si potrà sostituire solo il 50 per cento dei dipendenti cessati dal servizio.

Il blocco del turn over si è rivelato uno strumento essenziale per far scendere il numero dei dipendenti pubblici (e dunque la spesa) nel corso degli ultimi dieci anni, per circa 300mila unità, senza giungere ai licenziamenti di massa. Ma limitare le assunzioni impedirà di attuare il per altro criticabile disegno di stabilizzare i precari, per i quali gli spazi di ingresso nei ruoli si riducono drasticamente. Ulteriore conferma che il Governo agisce più per “segnali mediatici”, che non attraverso la sostanza.

Precari. Un emendamento approvato dal Senato prevede la trasformazione da tempo determinato a indeterminato

Stabilizzazione diretta senza concorso per i precari storici della p.a. che hanno superato i concorsi previsti dalla «Finanziaria Prodi».

Lo prevede un emendamento al decreto p.a. 101/2013 approvato dal Senato che rispolvera la chance prevista dalla Finanziaria 2007: la trasformazione da tempo determinato a indeterminato.

Il testo, infatti, introduce un nuovo comma 6-quater all’art. 4 (leggi il testo del DDL approvato dal Senato), ai sensi del quale «per gli anni 2013, 2014 e 2015, le amministrazioni pubbliche che hanno proceduto, ai sensi dell’articolo 1, comma 560, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, a indire procedure selettive pubbliche per titoli ed esami, possono, in relazione al proprio effettivo fabbisogno e alle risorse finanziarie disponibili, procedere alla stabilizzazione, a domanda del personale non dirigenziale di cui all’articolo 1, comma 558 della legge citata, dei soggetti assunti con contratto di lavoro a tempo determinato sottoscritto a conclusione delle procedure selettive precedentemente indicate, che hanno maturato, alla data di entrata in vigore del presente decreto, almeno tre anni di servizio alle proprie dipendenze negli ultimi cinque anni».

Precari PA. Per CGIL, CISL e UIL «70mila a rischio»

  • L’Unità – Precari Pubblici senza soluzione: «70mila a rischio» Download PDF 

Non piace affatto ai sindacati la nuova formulazione del decreto legge sulla pubblica amministrazione votata giovedì dal Senato.

A loro avviso, il problema dei precari resta aperto e ora a rischio sono 70mila posti di lavoro. «Dopo dei piccoli passi in avanti e il recepimento di alcune nostre proposte il voto in Senato ha spazzato via ogni dubbio: non c’è la volontà politica di risolvere il problema del precariato nella pubblica amministrazione e quanto avvenuto in commissione bilancio del Senato, ne è una chiara dimostrazione».

Questa la denuncia dei segretari generali delle categorie del lavoro pubblico di Cgil, Cisl e Uil, Rossana Dettori (Fp-Cgil), Giovanni Faverin (Cisl-Fp), Giovanni Torluccio (Uil-Fpl) e Benedetto Attili (Uil-Pa). I sindacati parlano di un «gioco di prestigio, peraltro goffo».

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