Uscita anticipata, un prestito da restituire a rate in 20 anni. I dipendenti pubblici potranno lasciare fino a tre anni prima

PensionePer permettere l’anticipo di tre anni dell’uscita dal lavoro, introducendo un elemento di flessibilità nella riforma Fornero, ci sono una serie di equazioni da risolvere per far quadrare i conti. La prima, e probabilmente più difficile, riguarda i meccanismi per contenere il più possibile la penalizzazione sulla futura pensione. Per comprendere bisogna capire bene il meccanismo dell’Ape, l’assegno per la pensione, al quale sta lavorando lo staff di Palazzo Chigi guidato dal sottosegretario Tommaso Nannicini. Per lasciare l’impiego fino a 3 anni prima, ossia a 63 anni e 7 mesi, invece degli attuali 66 anni e 7 mesi, i lavoratori interessati potranno ottenere un prestito che sarà concesso dalle banche ma pagato mensilmente dall’Inps. Quando poi matureranno l’età per la pensione, ossia i 66 anni e 7 mesi, dal loro assegno mensile verrà sottratta una rata per rimborsare questo prestito che ha consentito l’anticipo dell’uscita dal lavoro.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “Uscita anticipata, un prestito da restituire a rate in 20 anni. I dipendenti pubblici potranno lasciare fino a tre anni prima”

  1. Cosa? Restituire un prestito in 20 anni a partire dai 63 di età?
    E…..gli eredi sarebbero d’accordo? 😉

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