Doppi incarichi. Diverse le nomine in bilico nell’amministrazione regionale
I divieti introdotti dalla normativa nazionale riguardano le nomine fatte dopo l’8 aprile. Alla Regione scattano le verifiche per evitare incompatibilità.
Sindacando - il Blog di Benedetto Mineo
Blog dei dipendenti della Regione Siciliana
I divieti introdotti dalla normativa nazionale riguardano le nomine fatte dopo l’8 aprile. Alla Regione scattano le verifiche per evitare incompatibilità.
Il pugno duro viene usato solo contro i dipendenti regionali.
Entro quindici giorni dirigenti e funzionari dovranno comunicare i doppi incarichi e la presenza di eventuali parenti in enti finanziati dalla Regione. Crocetta: “Chi non comunica i dati sarà revocato”.
Ma la regola sembra non valere anche per deputati e assessori?
«La legislazione anticorruzione nazionale che ho indicato deve essere immediatamente ed efficacemente applicata, senza ritardi, senza deroghe e senza scuse»: il ministro per la Pubblica amministrazione, Gianpiero D’Alia». Ma è scontro nella maggioranza.
Il presidente della prima Commissione all’Ars critica anche i più stretti collaboratori di Crocetta: “La riscrittura del ddl da parte dell’esecutivo non mi ha mai convinto. Ci sarebbe da interrogarsi sul ruolo degli apparati serventi”.
“L’ennesima pagliacciata – commentato il capogruppo della lista Musumeci, Santi Formica – il governo continua ad annunciare in pompa magna norme che poi vengono puntualmente bocciate”. E insieme al parlamentare del Pdl Assenza, ecco l’attacco di La Rocca Ruvolo (Udc) e Vullo (Pd): “I nostri dubbi erano fondati”.
Carmelo Aronica ha cassato le norme che estendevano le cause di incompatibilità con la carica di deputato regionale ai soci, funzionari e dipendenti delle società e degli enti di diritto privato che fruiscono di provvidenze dalla Regione o che siano dalla stessa controllati o vigilati.
Nel giorno in cui si consuma la rottura con i grillini, Crocetta porta a casa due vittorie parlamentari: la legge antiparentopoli e l’ex tabella H.
Ma c’è chi ritiene fumo che il DDL antiparentopoli sia solo fumo negli occhi di una legge-beffa per nascondere la paralisi socio-economica a cui e’ stata condannata l’Isola.
“La montagna non ha partorito nemmeno un topolino”.
L’Ars ha approvato il disegno di legge che proroga fino al prossimo 31 dicembre i contratti dei precari degli enti locali. Il provvedimento riguarda circa 20 mila persone. Approvato anche il rendiconto e l’assestamento di Bilancio.
Accordo in commissione.
La norma antiparentopoli sarà riscritta.
Il divieto di assumere incarichi nella Formazione riguarderà solo i parlamentari.
Via libera a mogli e fratelli.
Chiunque potrà diventare deputato regionale se non sarà in prima persona legato a un ente di formazione professionale. E pazienza se titolare dell’ente sarà il fratello, la moglie, il figlio o l’amico fidato: il divieto riguarderà solo gli aspiranti onorevoli.
La legge «anti-parentopoli» avrebbe dovuto stabilire incompatibilità fra parenti di politici e deputati e chi ricopre ruoli di rilievo in società che hanno rapporti con la Regione.
«Per intenderci, ci riferiamo a figli, genitori, mogli e cognati di deputati», ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta, incontrando i giornalisti a Palazzo dei Normanni al termine della riunione della commissione.
Ora il disegno di legge nato dopo le inchieste che hanno interessato la formazione professionale siciliana rischia di tramutarsi in un clamoroso flop.
È iniziato all’Ars, in commissione Affari istituzionali, l’iter del disegno di legge cosiddetto «anti-parentopoli», che dovrà stabilire incompatibilità fra parenti di politici e deputati e chi ricopre ruoli di rilievo in società che hanno rapporti con la Regione. «Per intenderci, ci riferiamo a figli, genitori, mogli e cognati di deputati», ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta.
Tema Seamless Cooking Flavor, sviluppato da Altervista
Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso - Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario