Schiavi di Roma? A che servono allora un Presidente e 90 deputati all’Ars?

Il presidente della Regione governa. Ma non comanda più.

Roma detta e indica. Suggerisce e impone. E al governo regionale, fiero della propria autonomia, ovviamente solo a parole, non resta che appiattirsi. Adeguarsi. Piegarsi. Fungere da “commissario di se stesso”.

L’inviato speciale del goveno Renzi in Sicilia, infatti, ha chiamato a raccolta la stampa per dire che, oggi, stando così le cose, è impossibile chiudere un bilancio. È impossibile garantire alla Sicilia un futuro anche a brevissimo termine. Ha detto, in sostanza, che se non esistesse l’istituto dell’esercizio provvisorio, la Sicilia sarebbe fallita.

E l’assessore ammette: “Senza l’intervento di Renzi, nessuna speranza per l’Isola”. (Fonte LiveSicilia)

 

Stipendi garantiti per 4 mesi. Dal 1° maggio per regionali, dipendenti degli enti e partecipate potrebbe non esserci un euro in busta paga

StipendiL’assessore all’Economia: “E’ stato difficile lavorare a questo bilancio. Sono molto preoccupato e confido nel senso di responsabilità della politica. Servirà il sostegno del governo nazionale. Ma mi hanno avvisato: se non approveremo alcune riforme strutturali, il tavolo non si aprirà nemmeno”.

La Regione Siciliana non si riesce più a garantire gli stipendi ai propri dipendenti di ruolo. Chi pagherà i precari?

L’ipotesi di rinnovare per un altro anno i contratti dei 2 mila precari in servizio nei comuni siciliani in dissesto approda in Consiglio dei ministri.

Deciderà Renzi se recuperare la norma sul rinnovo dei contratti e inserirla nel decreto Milleproroghe all’esame del governo. Lo rende noto il parlamentare Angelo Capodicasa.

C’è solo un piccolo problema.

La Regione Siciliana dovrebbe garantire il fondo per la copertura del costo dei contratti nella misura dell’80% (anche se non si esclude una diminuzione). La parte rimanente da coprire rimarrebbe in capo ai Comuni.

Dove troverà i soldi la regione?