I Cinquestelle sorpassano il Pd. Con l’Italicum governenebbero. Di Maio più popolare di Renzi

Repubblica del 1 luglio. Cinquestelle sorpassano il PD. Di Maio più popolare di Renzi
Repubblica del 1° luglio 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

IN CASO di elezioni politiche, infatti, Demos attribuisce al M5S oltre il 32% dei voti validi. Circa 5 in più, rispetto alla precedente rilevazione, condotta in aprile. Mentre il Pd si attesta poco oltre il 30%. Stabile, rispetto ai mesi scorsi. Dietro queste due forze politiche c’è quasi il vuoto. Lega e Forza Italia non raggiungono il 12%. Anche se si coalizzassero, “costretti” dalle regole dell’Italicum, avrebbero poche possibilità (ad essere prudenti) di arrivare al ballottaggio. Gli altri partiti, tutti, arrivano a fatica al 5%.

Il M5S, peraltro, in caso di ballottaggio vincerebbe largamente. Come, d’altronde, è avvenuto, alle amministrative, nei comuni maggiori dove il M5S, è riuscito ad arrivare al secondo turno, riuscendo ad affermarsi praticamente dovunque.

Si spiegano anche – soprattutto – così le crescenti perplessità, nella maggioranza, verso l’Italicum, la legge elettorale approvata da questo governo.

Intervista a Baccei. «I conti della Regione ora sono a posto, pronti ad affrontare le grandi emergenze»

GdS del 1 luglio. Baccei. Conti della regione a posto
Giornale di Sicilia del 1° luglio 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Ora possiamo finanziare progetti che ristrutturano settori importanti: penso alla formazione professionale, all’agenzia per i precari, alle ex Province.

Sono tutti problemi che affronteremo in una manovra di assestamento di bilancio che proporremo all’Ars fra la fine dell’estate e settembre»: Alessandro Baccei, assessore all’Economia, annuncia la fase 2 del risanamento dei conti. Che partirà da una manovra bis già in cantiere.

Precari, boom nei feudi della politica

Repubblica del 1 luglio. Boom di precari
Repubblica del 1° luglio 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Nel comprensorio di Palermo centri della stessa dimensione ospitano un numero di contrattisti molto differente: Terrasini, tredicimila abitanti, ne ha 105 mentre Termini Imerese, che vanta una popolazione doppia, ne conta 40 m meno. Impossibile orientarsi secondo una logica razionale.

L’articolo 23, che nel resto d’Italia dura spazio di un anno, in Sicilia viene prorogato di volta in volta, poi le cooperative chiudono e il personale nel 1996 entra come Lsu nei Comuni. Poi, nel 2001, arriveranno i contratti di diritto privato.

È un caso che il Comune con il maggior numero di contrattisti, in Sicilia, sia Alcamo ( 397, cento più di Messina) che ha espresso una pletora di deputati e un potente ex assessore al Lavoro come Nino Papania? O che primato, in provincia di Palermo, sia di quella Partinico ( 242 ) che ha dato i natali a un altro ex assessore al ramo quale il de Mommo Giuliana? Però nessuno, dei governi che si sono avvicendati negli ultimi lustri, ha mai provveduto a redistribuire questo personale.

Ape, l’Anticipo pensionistico. Il nodo assicurazione peserà sull’assegno

Repubblica del 23 giugno 2016. Pensione anticipata
Repubblica del 23 giugno 2016

Conviene davvero l’Ape, l’Anticipo pensionistico messo in campo dal governo? Troppi i nodi da sciogliere per rispondere. Primo, il tasso d’interesse da ripagare alle banche per il prestito. Secondo, l’entità delle detrazioni (ma non per tutti) in grado di alleviare il peso delle rate. Terzo, il premio assicurativo che scatta in caso di “premorienza”. Cosa succede se il pensionato muore prima dei vent’anni, cioè della durata del mutuo previdenziale? E chi versa il premio, ovvero il costo della polizza?

In vista delle regionali del prossimo anno sfida Crocetta-Faraone a colpi di promesse di assunzioni

Repubblica del 30 giugno 2016. Precari assunti alla regione
Repubblica del 30 giugno 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

II governatore prepara una leggina per assumere i 16 mila alla Resais e smistarli poi ai Comuni.

Un piano per stabilizzare subito i 16 mila precari degli enti locali. Ad annunciarlo è il governatore Crocetta. I precari confluiranno nella Resais, che poi li “presterà” ai Comuni che ne faranno richiesta. Questo è il secondo annuncio, dopo quello del reddito minimo in versione siciliana, che il presidente della Regione lancia dopo i campanelli d’allarme arrivati dalle amministrative, con i 5 Stelle in ascesa, e in vista delle elezioni regionali.

«Dobbiamo trovare una soluzione, che non può essere quella dell’agenzia esterna annunciata dal sottosegretario Davide Faraone», ha detto chiaramente all’assessore Luisa Lantieri e al collega renziano Alessandro Baccei.

Cracolici, alla guida di una Regione nella Regione quale è l’assessorato all’Agricoltura, ha proposto un’agenzia per la stabilizzazione dei 24 mila forestali siciliani, magari cedendo — sostengono i maligni — alla tentazione di consolidare il proprio bacino elettorale in previsione di una candidatura a Palazzo d’Orleans.

IL RETROSCENA. La sfida a Faraone sul fronte del lavoro

Repubblica del 30 giugno 2016. Sfida Crocetta - Faraone
Repubblica del 30 giugno 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Crocetta ha deciso di cancellare dall’agenda della giunta la costituzione di un’Agenzia, una struttura autonoma all’interno della quale stabilizzare i precari.

Bisogna vedere se la soluzione trovata è migliore di quella abortita: di certo, annunciare a sedicimila precari un posto da regionale, o para-regionale, è una mossa che può pagare ai fini elettorali. E rientra in una strategia che comprende anche il via al reddito di cittadinanza: Crocetta, dopo i ballottaggi, ha fatto sapere pubblicamente di essere pronto a ricandidarsi («L’unico che può battere i grillini sono io») e ha impresso un colpo d’acceleratore alla sua azione amministrativa.

Blocco perequazione delle pensioni. Attesa per il 5 luglio la sentenza della Corte Costituzionale

Fondo-PensioneIl 5 luglio la Corte Costituzionale si esprime sulla legittimità del decreto Poletti con il quale il Governo ha recepito la bocciatura della Consulta sul blocco della rivalutazione per le  pensioni superiori a tre volte il minimo previsto dalla Riforma Pensioni 2011: dopo il recepimento solo parziale della sentenza di illegittimità n.70/2015 – che ha ritenuto violati i principi di proporzionalità e adeguatezza delle pensioni – sei tribunali hanno sollevato la questione.