Stipendi e pensioni da fame. Come fanno a ripartire i consumi?

La domanda interna fatica a sostenere la ripresa italiana e le vendite al dettaglio stentano a ripartire. Secondo la Confindustria c’è un “incedere lento” nei consumi e in effetti anche gli indicatori di fiducia non brillano, con l’effetto di portare le famiglie a risparmiare più che a spendere e investire. Oggi i dati dell’Ufficio economico di Confesercenti, che rielabora l’Istat, dicono che negli ultimi sei anni sono spariti 300 euro di acquisti a famiglia in Italia, per un totale di 7,7 miliardi di euro. I risparmi hanno colpito persino i consumi di farmaci e gli altri prodotti terapeutici, in calo del 7,4%. Quella del commercio, è la diagnosi, è una “crisi che non si ferma”.

Antonio Tajani: “Il governo ha sbagliato, con la flessibilità concessa dall’Ue ha fatto regali elettorali”

La flessibilità chiesta dall’Italia non ha creato più crescita, accusa, e ora può essere l’alibi per “non fare nulla” o, peggio, “per fare le politiche clientelari ” e “regali elettorali”. Il presidente del Parlamento europeo va giù duro con il nostro Paese in un momento di braccio di ferro con la Ue sui conti e di rinnovata confusione politica.

Irpef, la beffa del bonus da 80 euro: 1,7 milioni di italiani hanno dovuto restituirlo

Rischia di trasformarsi in una vera beffa il bonus di 80 euro concesso dal governo Renzi a 11,2 milioni di contribuenti italiani. Secondo quanto reso noto dal ministero dell’Economia, quasi due milioni di connazionali dovranno restituirlo. Il bonus è costato in tutto 9 miliardi. I contribuenti in media hanno percepito 800 euro, secondo i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi Irpef per l’anno d’imposta 2015. Secondo le tabelle disponibili online, 1,73 milioni di contribuenti dovranno restituire – totalmente o in parte – il bonus.

I furbetti del fisco. Metà dei contribuenti dichiara un reddito inferiore ai 15mila euro. Quasi il 50% sotto 15mila euro

Il reddito medio degli italiani è di 20.690 euro ma poco meno della metà dei contribuenti (il 45%) dichiara al fisco e paga tasse su un reddito più basso di 15mila euro. Circa 10 milioni hanno un’imposta netta pari a zero.

I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 38.290 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è pari a 19.990 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.660 euro, quello dei pensionati a 16.870 euro e, infine, il reddito medio da partecipazione in società di persone ed assimilate risulta di 17.020 euro.

Regione: troppi pensionati e due soli impiegati, pagamenti in ritardo

Sono oltre 16 mila, e le loro pratiche sono affidate a due soli impiegati. Così il pagamento delle pensioni alla Regione slitta di almeno una settimana: i soldi che sarebbero dovuti arrivare oggi agli ex dipendenti regionali giungeranno sui loro conti correnti “fra lunedì e martedì”, stanno alle previsioni del numero uno del Fondo Pensioni di Palazzo d’Orléans, Rosolino Greco. Non si tratta, però, di un problema di liquidità né di un’emergenza legata al bilancio di previsione per il quale oggi l’Ars dovrebbe rinnovare l’esercizio provvisorio fino alla fine di marzo: “L’intoppo – osserva Greco – legato ai conguagli fiscali di fine febbraio. Li abbiamo completati in ritardo perché c’è un numero enorme di pensionati, abbiamo due soli dipendenti a disposizione e il software che gestisce tutti questi elementi è obsoleto”.

La giungla dei salari accessori nella pubblica amministrazione. Divari fino a 20 mila euro

La Sicilia del 27 febbraio 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Il salario accessorio nel pubblico impiego può rappresentare fino a metà dell’intera busta paga o solo un decimo, tanto che, guardando ai diversi comparti, tra il più basso e il più alto la differenza può arrivare a superare i ventimila euro. A scattare la fotografia sulla giungla dei contratti integrativi è l’Aran, l’Agenzia che rappresenta il governo nei negoziati con i sindacati.

Nella classifica dei trattamenti accessori vince la presidenza del Consiglio dei ministri, con 26.904 euro mentre all’ultimo posto c’è la scuola con 3.266 euro.

Ma siamo sicuri che all’ultimo posto non ci siano i dipendenti regionali?

Vitalizi Ars. Ardizzone attacca Crocetta e querela Giletti

Gazzetta del Sud del 27 febbraio 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Dura reazione del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone alle dichiarazioni del conduttore della trasmissione “L’Arena” Massimo Giletti che ieri, ancora una volta, con il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta in qualità di ospite, è tornato ad occuparsi dell’Assemblea siciliana. “Querelerò Giletti e la Rai – ha dichiarato Ardizzone – per la notizia falsa sulla questione del contributo di solidarietà che è stato applicato in Sicilia come in tutte le altre regioni. Ho dato già incarico all’avvocato Enrico Sanseverino del foro di Palermo». «Da Giletti -ha aggiunto – ancora bugie e faziosità. Il contributo di solidarietà è stato applicato come in tutte le altre regioni. Dispiace che il presidente della Regione si presti al massacro della sua terra e sia così disinformato».