Ennesimo congelamento dei fondi contrattuali, rafforzamento della contrattazione collettiva e nuove regole per rientrare dagli sforamenti ai tetti del salario accessorio. Sono il piatto forte dell’ultima versione del decreto legislativo di riforma del dlgs 165/2001 (attuativo dell’articolo 17 della legge delega Madia) approvato ieri in via preliminare dal consiglio dei ministri.

Libero di rimanere in pigiama, esonerato dal traffico del mattino e dalle barbose riunioni fiume. Ma al tempo stesso più insonne, stressato e affetto da solitudine: chi lavora da casa ha doppia probabilità di soffrire di disturbi del sonno e dell’umore rispetto a chi ogni giorno indossa giacca e cravatta per correre in ufficio. È ciò che rivela uno studio condotto da Eurofound, agenzia dell’Unione europea per il miglioramento delle condizioni di vita, e Ilo, l’organizzazione internazionale del lavoro costola delle Nazioni unite che si occupa di promuovere la giustizia sociale.

Non solo stabilizzazione dei precari ma stimoli, incentivi e più motivazioni per i dipendenti volenterosi.

Dice la Lantieri: La mia idea è che occorre pensare a una nuova politica sul personale, che dia stimoli e incentivi e soprattutto motivazioni. Mi auguro che nel mio mandato io abbia il tempo di occuparmi del rinnovo contrattuale. Senza aspettare che sia sempre lo Stato a dettare i percorsi, vorrei provare a proporre al tavolo con le parti sociali un nuovo modello di dipendente regionale e un sistema che preveda il riconoscimento di meritocrazia e del diritto di carriera.

Dice Luttwak: in Sicilia il sistema non può reggere perchè, a fronte di uno che produce, tré per cepiscono stipendi pubblici. Vanno licenziati. David Cameron, appena diventato premier, ha mandato vialametà dei funzionari di tutti gli uffici inglesi e il giorno dopo ha ridotto le tasse. L’occupazione non è diminuita, anzi è rapidamente cresciuta!».

··· Qualcuno descrive proprio così la Regione Sicilia… «Troppi impiegati nei Comuni o alla Regione. Loro, peraltro, non aiutano ma ostacolano. Questa gente, in realtà, potrebbe essere molto produttiva. Migliaia di interviste dimostrano come nel Regno Unito gli ex dipendenti pubblici, anziché piangere, ora dicono: ero lì intrappolato in quello stupido ufficio, oggi sono diventato qualcuno. Quei siciliani che adesso sono parassiti, se venissero messi per strada ritroverebbero la voglia di lavorare e fare cose, imprese. Sarebbero dieci volte più felici». ···

Un vero e proprio boom lo hanno fatto registrare i giudizi in materia pensionistica: a fine 2015 i procedimenti pendenti erano 1.115, al 31 dicembre 2016 risultavano ancora pendenti 1.359 ricorsi nonostante 846 decisioni assunte, 1.090 i nuovi ricorsi. «Come risulta dai dati numerici – scrive il presidente della sezione giurisdizionale, Luciana Savagnone -, la pendenza finale dei giudizi pensionistici sta aumentando, in conseguenza della proposizione di un gran numero di ricorsi in materia di pensioni civili, tanto che il dato della soprawenienza nell’anno 2016 si è quasi triplicato rispetto all’anno precedente. Si è, an che, incrementato il numero dei ricorsi collettivi: nei primi mesi dell’anno sono stati presi in carico 70 ricorsi con un numero di ricorrenti da 2 a 20».

I nuovi dati raccolti dal governatore Rosario Crocetta, travolto dalle polemiche dopo il vibrante faccia a faccia con Pif sul tema della mancata assistenza, dicono che a Misilmeri i portatori di handicap classificati come “gravissimi” sono quasi raddoppiati: oggi sono 110, gli stessi di Messina, più di Palermo che ne ha 102. E in altre zone della Sicilia il boom è evidente: a Giarre, nel Catanese, in tre anni i casi sono aumentati del 3.500 per cento, a Partinico del 978,6 per cento, a Bivona del 640 per cento, a Mazara del Vallo del 512,5 per cento. Cifre che costruiscono un quadro regionale decisamente anomalo: una cifra complessiva di disabili “gravissimi” che, fra il 2013 e il 2015, sono passati da 1.598 a 3.682, con un aumento del 130 per cento. La Sicilia ha un terzo di disabili in più del resto del Paese.

Scrive Repubblica: restano quasi inapplicate le leggi Brunetta e Madia varate contro i fannulloni. Secondo la normativa vigente , infatti, non serve aspettare una sentenza per giungere aun provvedimento disciplinare. Solo nel 2016 sotto inchiesta per assenteismo sono finiti 255 dipendenti delle amministrazioni comunali di tutta la regione, come riporta l’ultima relazione della Corte dei conti, ma solo in 21 sono stati licenziati.

Aloisio punta il dito sulla Regione: «I responsabili anticorruzione dovrebbero essere sanzionati pesantemente — ha dichiarato — e invece c’è stato un caso in cui una responsabile anticorruzione era addirittura coinvolta, avrebbe dovuto “autodenunciarsi” perché si trova interessata da un’attività istruttoria pendente per evidente conflitto di interesse rispetto alla funzione esercitata». (Fonte: Repubblica Palermo).

Dure accuse della Corte dei Conti. Truffe sui fondi comunitari, corruzione, casi di frode, uso distorto dei fondi pubblici. È ancora una volta un quadro pieno di ombre quello che emerge dalla relazione del procuratore regionale, Giuseppe Aloisio e della presidente della sezione giurisdizionale, Luciana Savagnone, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti in Sicilia.