Salta la riforma brunetta? Non è tutto oro quello che luccica.

Nei giorni scorsi i giornali hanno dato ampio risalto al protocollo firmato tra Governo e sindacati che ridimensionerebbe la «riforma Brunetta» cancellando le tre fasce di merito (25-50-25) prima ancora della loro entrata in azione e restituendo un ruolo attivo ai sindacati.

Non sono mancate le critiche che hanno parlato di affossamento della “brunetta”, di “controriforma” etc..

Ma, ad un attento esame, le cose non stanno esattamente così.

Il protocollo presentato dai sindacati come una vittoria (dal momento che si sarebbero riappropriati del ruolo concertativo che gli era stato sottratto dalla riforma Brunetta), rischia in effetti, di essere la classica vittoria di Pirro . (altro…)

Misurazione, valutazione e trasparenza della performance dei dipendenti regionali

L’altro ieri le agenzia di stampa hanno battuto una notizia che, nel pieno del marasma provocato dalla proroga dell’esercizio provvisorio e dalla vicenda giudiziaria del Presidente della Regione, è passata un po’ in sordina.

La notizia era questa:

“Cambia la valutazione dei dipendenti. Al via le nuove modalità per la misurazione, valutazione e trasparenza della performance dei dipendenti regionali” (Leggi l’articolo).

La Giunta regionale ha, infatti, approvato definitivamente, dopo il parere del CGA, lo schema di regolamento attuativo dell’articolo 11 comma 3 della legge regionale 5/2011.

Il regolamento è stato inviato alla Corte dei conti e successivamente sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione.

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E’ tempo di schede di valutazione. Analizziamo il comportamento dei nostri valutatori: i dirigenti.

Come ogni anno, in questo periodo, ritorna il problema delle schede di valutazione.

Da alcuni anni, infatti, anche alla Regione Siciliana, sono state introdotte le schede di valutazione del personale.

Attraverso una scheda di valutazione viene attribuito a ciascun lavoratore un punteggio secondo una scala di valori che al massimo consente di raggiungere un punteggio pari a 100.

In funzione del punteggio raggiunto, al lavoratore viene erogato un compenso denominato “Piano di lavoro”.

Qualche settimana fa (Leggi qui), parlando del rinnovo del contratto, ho già accennato alla questione della meritocrazia e delle valutazioni. 

Voglio tornare sull’argomento per ribadire alcuni concetti, già espressi precedentemente, ma, soprattutto, per un ulteriore approfondimento della spinosa questione che potrebbe riservarci amare sorprese. (altro…)

Un aumento congruo per tutti. Dopo parliamo di meritocrazia.

“Chi si impegna deve prendere di più e agli altri può non essere dato nulla di più dello stipendio” dice Gianni Borrelli UIL Leggi l’articolo del Giornale di Sicilia.

Parole sacrosante!

Ma prima bisogna mettere tutti i dipendenti nelle condizioni di potere “campare”.

Non puoi dare a pochi le risorse di tutti, liquidando l’aumento contrattuale con 30 euro che, nel caso dei dipendenti di categoria A, potrebbe ridursi a meno di 10 euro.

Quindi, prima un aumento congruo per tutti e dopo possiamo parlare senz’altro di meritocrazia.

È questa la tesi portata avanti dal Cobas/Codir all’Aran.

Con l’aumento delle addizionali irpef, l’aumento della tarsu, il ripristino dell’ICI (IMU) per chi ha la fortuna di avere una casa di proprietà e l’aumento stratosferico dei carburanti, dire che il potere d’acquisto degli stipendi si è dimezzato, appare un eufemismo.

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