Progetti europei, alla Regione a vuoto la caccia agli esperti. Il problema sarà risolto con la mobilità 50 km inserita in finanziaria?

Progetti europei, a vuoto la caccia agli esperti
Giornale di Sicilia del 12 maggio. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Venticinque funzionari al dipartimento della Programmazione, diciassette negli uffici delle Politiche sociali, altri dieci ai Beni culturali. Alla Regione è caccia a dipendenti esperti in gestione dei fondi comunitari per accelerare la spesa ed evitare di perdere risorse.

Entro l’anno va speso circa un miliardo di euro e così tornano di moda gli atti di interpello, strumenti utilizzati dall’amministrazione regionale per reclutare personale e dirottarlo negli uffici dove si registrano carenze. Peccato che l’adesione sia su base volontaria e spesso gli appelli sono caduti nel vuoto.

Un grosso aiuto potrebbe presto arrivare dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della finanziaria da poco approvata all’Ars: la legge consentirà il trasferimento immediato dei regionali in qualunque altro ufficio entro il raggio di cinquanta chilometri.

Adesso attendiamo che entri in vigore la norma in finanziaria e ricorreremo a tutti gli strumenti possibili per colmare questo vuoto in organico». La dirigente generale della Funzione pubblica, Luciana Giammanco, spiega che «non appena la norma sarà pubblicata in Gazzetta sarà immediatamente operativa». Dunque non sarà necessario alcun passaggio coi sindacati e nemmeno la pubblicazione di provvedimenti attuativi: da quel momento ogni dirigente potrà chiedere l’immediata assegnazione di nuovo personale.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

4 Risposte a “Progetti europei, alla Regione a vuoto la caccia agli esperti. Il problema sarà risolto con la mobilità 50 km inserita in finanziaria?”

  1. Mi chiedo sempre perchè dopo aver fatto le frittate si cerca sempre qualcuno che le giri?
    A rompere le uova nella padella sembrano tutti bravi, ma quando si tratta di girare la frittata e poi tirarla fuori senza romperla, cercano tutti gente che lo sappia fare!
    E’ evidente che per utilizzare bene i fondi strutturali sino in fondo ci vuole gente che lo sappia fare, che abbia esperienza e che sia premiata per quelle capacità che mette in campo a disposizione dell’amministrazione.
    Invece si fanno sempre frittate!

  2. Mobilità o non mobilità……la professionalità soggettiva deve essere remunerata.
    L’assistenza tecnica è pagata profumatamente da mamma Regione mentre la competenza tecnica acquisita dal dipendente regionale con il proprio studio e sacrificio non è riconosciuta in alcun modo.
    Finiamola di babbiare e di farci trattare come tanti PIP (con tutto il rispetto per i PIP).
    A proposito ricordo che nello Stato (visto che ci hanno equiparato) non funziona così, in quanto “il valore aggiunto” ha “valore”.
    Ad maiora….semper!

  3. Ma avete visto come sono fatti gli atti di interpello?
    Intanto spesso sono fatti in modo che il dipendente che vorrebbe aderire viene scoraggiato. Infatti, spesso vengono richiesti requisiti molto particolari che inducono a rinunciare e poi viene sempre richiesto il nullaosta del dirigente del dipartimento di provenienza, cosa difficile da ottenere ( a meno che non sei indesiderabile o non hai una raccomandazione). Risultato: c’è nell’amministrazione molta gente che sarebbe disposta a cambiare ufficio, ma non riesce proprio per i motivi sopra descritti.
    Quindi la finiscano con questa storia della inamovibilità, e che con la legge dei 50km risolvono il problema. Cerchino, gli alti burocrati ed i politici, di affrontare il problema in maniera seria ed obiettiva e di creare un sistema di mobilità volontaria che sia funzionale per i dipendenti e per l’amministrazione.

  4. L’Amministrazione regionale si è mai preoccupata di formare adeguatamente sull’argomento il proprio personale, cioè di proporre corsi specifici da far frequentare ai dipendenti impegnati nel settore e non?

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