……A proposito della chiusura dell’Aran Sicilia

imagesPrendo spunto dall’articolo….”Ha firmato l’ultimo contratto nel 2008 In dieci anni l’Aran è costata 15 milioni“….apparso l’altro ieri su LiveSicilia a proposito dei costi dell’Aran Sicilia, della sua inutilità (visto che non si rinnovano più i contratti) e dei risparmi che si realizzerebbero con la sua soppressione e, in proposito, vorrei esprimere la mia personalissima opinione.

Sgombro il campo da possibili strumentalizzazioni e dico subito che, personalmente, sono d’accordo alla soppressione dell’Aran Sicilia e al trasferimento delle sue competenze alla Funzione Pubblica. È bene, tuttavia, effettuare alcune precisazioni a proposito dei risparmi o presunti tali.

  1. La sede dell’Aran Sicilia è all’interno dei locali dell’Assessorato regionale della Famiglia di via Trinacria;
  2. Il personale tutto è dipendente dal dipartimento regionale della funzione pubblica ed è in posizione di comando presso l’Aran. Gli stipendi non sono a carico dell’Aran bensì dell’amministrazione regionale.

Quale sarebbe, dunque, al netto degli spiccioli, il grande risparmio?

In mancanza di effettive riduzioni degli organici, si tratta solo di mera propaganda politica, come nel caso dell’abolizione delle province, o della riduzione delle partecipate per spostare l’attenzione dei cittadini dai costi della politica ai costi della burocrazia.

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Niente contratti, niente più Aran. Altro che Aran Sicilia. Vogliono sopprimere l’Aran nazionale

AranIn un certo senso abolire l’Aran, l’agenzia che contratta con i sindacati della pubblica amministrazione per conto del governo, non è illogico. I contratti del pubblico impiego sono bloccati dal 2009, e il Def del governo Renzi per i rinnovi non stanzia un centesimo fino al 2020. Niente contratti, niente più Aran, si potrebbe dire. Del resto nelle sue slides il Commissario alla spending review Carlo Cottarelli ha indicato proprio l’Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni nella lista degli enti e agenzie da sopprimere.

Famp 2013. Mensilizzazione e accantonamenti. Alcune considerazioni sul mancato accordo

Partiamo da quanto previsto dal dettato contrattuale.

L’art. 89 comma 3 del CCRL 2002-2005 stabilisce quanto segue:

Prima di procedere alla ripartizione del Fondo vengono individuate a monte, con la contrattazione di cui all’art. 3, comma 3 le quote del Fondo destinate:
a) alla progressione economica di categoria;
b) alla quota destinata al funzionamento degli uffici di Palazzo D’Orleans e della Presidenza della Regione Siciliana in Roma, nella misura della spesa consolidata nell’anno 2003 (l’estrapolazione a monte di questa quota è stata abolita in quanto sostituita dall’indennità di presenza);
c) alla retribuzione delle quote relative all’indennità di tutela e vigilanza per il personale dei Dipartimenti regionali delle Foreste e dei BB.CC., limitatamente al personale in divisa del Corpo Forestale e dei custodi dei beni culturali che espletano effettivo servizio di custodia, nella misura della spesa consolidata per l’anno 2003;
d) alla retribuzione delle quote relative all’indennità di turnazione per il personale dei Dipartimenti Foreste e Beni Culturali inseriti in turno ai sensi dell’art. 37, nella misura della spesa consolidata per l’anno 2003.

Come è evidente, nel contratto non vi è alcuna traccia di altri accantonamenti in favore di alcuno dei dipartimenti regionali.

Coerentemente con il dettato contrattuale ecco il primo accordo famp sottoscritto il 7 giugno 2005 (scarica l’accordo) in cui l’importo totale degli accantonamenti solo per forestali e beni culturali (al netto delle somme accantonate per la progressione economica pari a € 11 milioni 910 mila) era pari a 4 milioni 794 mila euro.

Nel comunicato congiunto del 19 settembre scorso Cobas e Sadirs hanno ampiamente illustrato i motivi della mancata sottoscrizione dell’accordo famp, primo fra tutti la spropositata richiesta di somme aggiuntive avanzata da gran parte dei dipartimenti il cui importo superava abbondantemente i 12 milioni di euro e il mancato accoglimento della richiesta di mensilizzazione che ci metterebbe al riparo da futuri tentativi di “scippo” da parte del governo (la logica è che riuscendo a fare impegnare le somme mensilmente, si può scongiurare il rischio di una eventuale rapina dei nostri soldi con qualche manovra di assestamento di bilancio effettuata nel corso dell’anno).

Al termine della “maratona” di ieri all’Aran solo due sindacati avevano sottoscritto l’accordo (Cisl e Ugl).

Successivamente anche gli altri sindacati (Cgil e Uil) che non avevano originariamente sottoscritto l’ipotesi di accordo, si sono dichiarati disponibili alla sottoscrizione, affermando che l’ultima stesura dell’accordo raggiungeva un buon punto di mediazione rispetto alle richieste.

Ecco uno specchietto con tutte le richieste avanzate dai dipartimenti.

Tabella con tutte le richiesta di accantonamento
Tabella con tutte le richiesta di accantonamento

Nell’accordo sottoscritto il 18 settembre (ancorché non esigibile per mancanza della maggioranza necessaria) sono saltate le estrapolazioni richieste dal Fondo Pensioni, dall’Ambiente, dall’Urbanistica e Risorse Agricole, mentre alcune richieste, non si capisce in base a quale criterio, sono state arbitrariamente ridotte. Comunque il totale delle estrapolazioni ammonta a euro 10.671,00.

Famp 2013. Riunione Aran. Aggiornamento in attesa del comunicato ufficiale

Era troppo bello per essere vero.

Nella riunione di venerdì scorso mi ero illuso che oggi (ieri) si sarebbe sottoscritto l’accordo famp con la tanta auspicata mensilizzazione.

Era stato, infatti, già deciso di effettuare solo gli accantonamenti previsti dal contratto senza dare seguito alle numerose richieste di accantonamento a monte di risorse avanzate da quasi tutti i dipartimenti.

Evidentemente c’è stata qualche tirata di orecchie e qualche sindacato ha fatto marcia indietro con il consenso dell’Aran che, sicuramente, avrà ricevuto anch’essa le dovute “pressioni” da parte di alcuni dipartimenti.

Così si è entrati nel merito delle richieste di accantonamento, accogliendone alcune e cestinandole altre, senza alcun criterio apparente.

Alla fine solo due sigle (Cisl e Ugl) hanno sottoscritto un accordo senza valore perché privo della maggioranza richiesta.

Il totale delle richieste avanzate dai dipartimenti (con le ultime pervenute) ammonta a € 12.438.604,00, somma che avrebbe decurtato il famp generale, rendendo ridicola anche la mensilizzazione.

A breve il comunicato congiunto Cobas/Sadirs che illustrerà meglio le dinamiche della riunione e le prospettive a breve termine.

Riunione Aran sul Famp. Buona la prima!

Come già preannunciato, si è svolta oggi la prima riunione relativa alla ripartizione del famp 2013.

Tale riunione, che possiamo definire preliminare, è stata propedeutica a dirimere il nodo principale, quello, cioè, di dare seguito o meno alle numerose richieste di accantonamento a monte di risorse, avanzate da quasi tutti i dipartimenti, la cui somma supera abbondantemente i 10 milioni di euro.

Dopo ampia discussione, e salvo ripensamenti da parte di qualche sigla sindacale, si deciso di effettuare solo gli accantonamenti previsti dal contratto.

Nelle more della definizione delle contrattazioni decentrate, si è decisa l’immediata erogazione di un acconto pari a 9/12 dei compensi attribuiti per la partecipazione al piano di lavoro.

Tutti d’accordo (Aran compresa) per la mensilizzazione.

La riunione è stata aggiornata a mercoledì 18.

Per tale data l’Aran dovrebbe presentare una bozza di accordo sulla base delle indicazioni venute fuori dall’odierna riunione.