Concorsi al comune di Caltanissetta. Pioggia di ricorsi al TAR

Articolo tratto dal Giornale di Sicilia del 17 gennaio 2013
Articolo tratto dal Giornale di Sicilia del 17 gennaio 2013

Il recente bando pubblicato del comune, scaduto il 12 gennaio u.s., che prevede la selezione pubblica di quarantaquattro posti per altrettanti contratti a tempo indeterminato, riservato al personale precario del comune, ha generato una serie di proteste che adesso si sono concretizzate con le richieste formali di annullamento in autotutela della proposta di delibera e di ricorso al Tar il primo dei quali presentati da tre aspiranti concorrenti che in sintesi contestano la illegittimità del bando nella parte che riguarda la riserva dei posti per gli esterni non prevista, la valutazione dei titoli per i servizi prestati ritenuta eccessiva ed i requisiti per la partecipazione alla selezione come il diploma di laurea generico per l’accesso al posto con mansioni specifiche.

Ma a non digerire le modalità della selezione riservata in via esclusiva ai precari sono anche buona parte dei dipendenti dello stesso Comune che vedono sfumare l’opportunità di una progressione di carriera con la opportunità di accedere ad una categorie superiore, nonostante molti di questi dipendenti da anni svolgano mansioni superiori.

La rivolta dei comunali. Sui concorsi “riservati” ecco un assaggio di quello che potrà accadere alla Regione.

Articolo tratto da "La Sicilia" dell'11/01/2013
Articolo tratto da “La Sicilia” dell’11/01/2013

Al Comune di Caltanissetta (ma sembra che la protesta si stia allargando ad altri comuni) i dipendenti di ruolo e i precari, sostenuti dai sindacati, contestano il bando di concorso per soli titoli per la copertura di 44 posti di varie qualifiche per la stabilizzazione di altrettanti lavoratori socialmente utili interni.

I dipendenti di ruolo protestano perché i posti messi a concorso sono riservati ai lavoratori socialmente utili ed è così impedito loro di partecipare per la progressione in carriera.

I sindacati sono a favore del personale di ruolo.

Il rappresentante Cisl ha dichiarato di non essere contro la stabilizzazione dei precari, ma di essere contro la prevaricazione che si sta attuando a danno del personale di ruolo che, anche in questa occasione, si vede negata la possibilità della progressione in carriera. Ha quindi ricordato che è da ben 35 anni che per il personale di ruolo del Comune non vengono effettuate le promozioni per il passaggio alle qualifiche superiori e che ci sono dipendenti che sono già andati in pensione ed altri che si accingono a farlo con la stessa qualifica con la quale sono stati assunti.

Ora c’era l’occasione per farlo, ma i posti vacanti saranno occupati dai precari mentre il personale di ruolo continuerà a guardare.

I precari (anzi ex precari) che protestano sono, invece, quelli esclusi dalla partecipazione al concorso che hanno avuto la stabilizzazione con la retrocessione alla qualifica inferiore rispetto a quella che avevano. Evidenziano che si stanno usando due pesi e due misure con figli e figliastri. Hanno annunciato che impugneranno il bando di concorso davanti al Tar e proprio oggi dovrebbero dare l’incarico a un legale. Scarica l’articolo in PDF

La situazione del comune di Caltanissetta fotografa, in scala ridotta, il contesto della Regione Siciliana dove gli ultimi concorsi per transitare alle qualifiche superiori sono stati banditi ai sensi della L.R. 21/86 (27 anni fa). Anche alla Regione ci sono dipendenti che sono già andati in pensione ed altri che si accingono a farlo con la stessa qualifica con la quale sono stati assunti.

E c’è, anche alla Regione, il problema degli ex contrattisti che hanno avuto la stabilizzazione in categoria A e B.

Che succederà quando si parlerà della stabilizzazione dei circa 700 precari della regione, quasi tutti funzionari?

In questo caso la posizione dei sindacati, tranne i Cobas, è stata molto ambigua. Vi invito a leggere le dichiarazioni dei leader sindacali all’interno degli articoli. Nessuno parla di contemperare la stabilizzazione con la carriera dei dipendenti di ruolo.

Ecco cosa prevede la normativa in materia di assunzioni di personale

Innanzi tutto, per procedere ad assunzioni, è necessario che l’Ente Pubblico abbia adottato la programmazione triennale del fabbisogno di personale così come previsto dall’art. 35 comma 4, del D.lgs n. 165/2001 (Le determinazioni relative all’avvio di procedure di reclutamento sono adottate da ciascuna amministrazione o ente sulla base della programmazione triennale del fabbisogno di personale deliberata ai sensi dell’articolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni ed integrazioni. Per le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie, ivi compresa l’Agenzia autonoma per la gestione dell’albo dei segretari comunali e provinciali, gli enti pubblici non economici e gli enti di ricerca, con organico superiore alle 200 unità, l’avvio delle procedure concorsuali è subordinato all’emanazione di apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare su proposta del Ministro per la funzione pubblica di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze).

È, inoltre, illegittimo bandire un concorso pubblico prima di avere espletato la procedura di mobilità del personale.  (altro…)

A proposito dei concorsi banditi da alcuni comuni.

Sul Giornale di Sicilia del 4 gennaio 2013 (Leggi l’articolo)

I sindaci rispondono ai quesiti dei cittadini sulle procedure per le selezioni: «Iter legittimi. In alcuni casi sono riservate ai precari»

La premessa di ogni Comune però è chiara: i bandi sono stati pubblicati per favorire la stabilizzare dei contrattisti, che nell’Isola rappresentano una platea di circa 22.500 lavoratori.

Le strade seguite per le assunzioni sono diverse.

A Piazza Armerina il Comune ha previsto dei punteggi aggiuntivi per i precari.

Altro avviso corposo è previsto a Caltanissetta, dove in palio ci sono 44 posti.

«Ma questa selezione – spiegano dal Comune – è rivolta a tutti i precari siciliani.

Un Lsu di un altro ente può quindi tentare la strada della stabilizzazione nel nostro ente. Ma non un esterno».

Il sindaco Michele Campisi spiega di essere «certo che si tratta di procedure legittime. Stiamo solo seguendo la strada indicata dalla Regione per procedere alle stabilizzazioni».

Porte aperte ai precari siciliani anche nel Messinese, dove diversi Comuni hanno avviato le selezioni. È il caso di S. Alessio Siculo, dove il sindaco Rosa Anna Fichera conferma la legittimità delle procedure: “Senza i precari è a rischio il funzionamento dell’ente».

Il concorso bandito dal Comune di Caltanissetta per stabilizzare i precari non è un caso isolato. Anche Piazza Armerina, Piedimonte Etneo, Rodì Milici, S. Alessio Siculo e Terme di Vigliatore bandiscono concorsi per stabilizzare i precari

Tutti i bandi sembrerebbero illegittimi in quanto non prevedono la riserva almeno del 50% dei posti aperti a tutti…..Il giudice delle leggi boccia i “concorsi riservati”

Infatti, come costantemente chiarito dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale (ex multis, sentenze n. 100 del 2010 e n. 293 del 2009) le disposizioni le quali prevedono procedure concorsuali che escludono la possibilità di accesso dall’esterno, nonché quelle che, senza essere giustificate da peculiari e straordinarie ragioni di interesse pubblico, prevedendo soltanto categorie di riservatari, contrastano con il principio del pubblico concorso aperto, di cui all’art. 97, terzo comma, Cost., e con i principi di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione (art. 97, primo comma, Cost.) che esso assicura.

(altro…)

Il comune di Caltanissetta bandisce un concorso per stabilizzare 44 precari

Mentre la Regione e la maggior parte dei comuni stanno facendo i salti mortali per prorogare fino a luglio i contratti in scadenza il 31 dicembre, il comune di Caltanissetta ha bandito un concorso per stabilizzare 44 precari con l’attuale qualifica che rivestono ……Concorso a titoli per stabilizzare altri 44 precari

Il concorso si svolgerà per soli titoli. Il bando prevede la copertura di 44 posti part time a 28 ore settimanali.

Il punteggio per i precari che dovranno essere stabilizzati prevede una percentuale alta (1,40), per ogni mese di lavoro svolto, tanto da vanificare in pratica e preclude la possibilità ad altri dipendenti che hanno prestato o prestano attualmente servizio in altri comuni di partecipare al concorso, perché si troverebbero la strada sbarrata dalla somma dei punti assegnati per ogni mesi di lavoro svolto dagli attuali precari.

In attesa maggiori approfondimenti, a prima vista sembrerebbe un concorso interamente riservato, senza la percentuale obbligatoria di posti da lasciare all’esterno che deve essere almeno (come più volte ribadito dalla Corte Costituzionale) del 50%.