Ecco la nota della Ragioneria Generale dello Stato con i rilievi alla finanziaria regionale (fonte www.codir.it)

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A parte i rilievi sull’utilizzo dei Fondi di sviluppo e coesione che sono somme normalmente destinate agli investimenti, manca la copertura per alcune norme in quanto non è stato raggiunto l’accordo tra la Regione e lo Stato centrale per il trasferimento di circa 300 milioni, somme che la regione ha già posto come entrate in bilancio. In pratica, se questo accordo non dovesse essere formalizzato, bisognerà trovare quei 300 milioni altrove.

C’è, poi, il capitolo prepensionamenti. 

Rilievi vengono mossi per il fatto che la Regione non abbia dichiarato lo stato di esubero introducendo una disciplina difforme da quella nazionale in materia rientrante nella competenza esclusiva dello Stato.

Nella nota si parla di “oneri non coperti”, anche perché la norma siciliana, che prevede una finestra aperta fino al 2020, si porrebbe in contrasto con la legge nazionale, che limita i prepensionamenti fino al 2016.

La nota solleva dubbi anche sulla copertura finanziaria degli eventuali Tfr, affermando che la norma prevista in Finanziaria rappresenta una “ampia deroga, totalmente asistematica e foriera di richieste emulative comportanti ulteriori e rilevanti oneri per la finanza pubblica”. Insomma, altre Regioni potrebbero chiedere lo stesso trattamento della Sicilia, mettendo in crisi le casse dello Stato.

Quanti dipendenti hanno presentato, fino alla data odierna, richiesta di “dimissioni volontarie”?

Ieri il dirigente generale della Funzione Pubblica ha chiesto a tutti i servizi gestione giuridica ed economica non quanti dipendenti avessero presentato istanza di prepensionamento, ma quanti dipendenti, fino alla data odierna abbiano fatto richiesta di “dimissioni volontarie”.

Al fine di salvaguardare quanti vogliono presentare l’istanza, nelle prossime ore sarà resa disponibile una stringa, concordata con i legali del Cobas/Codir, da inserire in calce all’istanza, anche perché l’accordo fantasma sulla revocabilità delle istanze di pensionamento (che, comunque, anche l’Aran definisce dimissioni), non è stato ratificato dalla Giunta di governo.

Baccei a Roma: «Restano a rischio altri 300 milioni»

Baccei. A rischio 300 milioni
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Alessandro Baccei, l’assessore all’Economia indicato proprio dal governo nazionale, non nasconde la difficoltà della situazione: «Stiamo salvando poste di bilancio che valgono circa un miliardo mentre c’è ancora incertezza su altri 300 milioni.