Fac simile istanza prepensionamento (formato word)

PensioneEcco i fac simile dell’istanza di prepensionamento da presentare secondo quanto disposto con circolare prot. n. 70272 del del 25 maggio 2015.

I modelli sono quattro, suddivisi in due versioni a seconda che i requisiti ricadano nel 2015/2016 o negli anni 2017/2020:

  • i modelli 1 e 2 (da presentare entro il 14 luglio qualora l’Ars non dovesse approvare la proroga del termine di presentazione delle domande da 60 a 180 giorni) contengono una clausola di salvaguardia che dovrebbe mettere al riparo da un eventuale rischio di potere diventare esodati;
  • modelli 3 e 4 da presentare, eventualmente, in data successiva.

I modelli, a loro volta, sono suddivisi in due versioni a seconda che i requisiti ricadano nel 2015/2016 o negli anni 2017/2020.

Si ricorda che il termine di impugnativa della legge da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri scade il 15 luglio e, quindi, nel caso l’ARS approvi l’emendamento correttivo (prorogando il termine di scadenza a 180 giorni) sarà possibile presentare la domanda con più calma, utilizzando i modelli allegati 3 e 4, senza che, a questo punto, sia più necessario inserire la norma di salvaguardia.

Aggiornamento

Per evitare fraintendimenti, nei modelli 3 e 4 ho tolto la clausola di salvaguardia anche se nella spiegazione veniva indicato di toglierla essendo in formato word.

Stipendi statali. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale arriveranno pochi spiccioli?

EuroL’ultimo contratto dei pubblici dipendenti è scaduto nel lontano 2009. Il rinnovo per il triennio 2010-2012 fu cancellato con il decreto legge 78 del 2010 (allora c’era il governo Berlusconi) e la norma piacque tanto ai governi che si sono succeduti, che hanno pensato bene di estenderla al 2013-2014 (governo Letta) e al 2015 (governo Renzi), per la parte economica.

Per il rinnovo il primo nodo da sciogliere riguarda la copertura finanziaria che va prevista nella legge di Stabilità.

Il costo netto del rinnovo del contratto del pubblico impiego potrebbe, comunque, essere assai modesto. Considerando le percentuali di adeguamento al costo della vita un dipendente pubblico potrebbe intascare pochi spiccioli.

Paradossale, poi, la situazione dei lavoratori che si trovano in una fascia stipendiale compresa tra 24.000 e 26.000 euro lordi l’anno, per i quali buona parte dell’aumento contrattuale sarà neutralizzato dalla contemporanea riduzione del famoso bonus di 80 euro.

Da dirigenti a funzionari per non essere licenziati

Arriva il declassamento per i dirigentiI dirigenti pubblici potranno essere licenziati se privi di incarico per un certo periodo ma non sarà l’unica condizione richiesta: l’uscita dal ruolo scatta solo se prima c’è stata una sostanziale “bocciatura” da parte dell’amministrazione. Il collocamento in disponibilità – si legge in un emendamento approvato – sarà «successivo a valutazione negativa».

Ma arriva il ‘declassamento volontario’. Con un emendamento approvato al ddl sulla p.a. arriva la previsione per cui pur di non essere licenziato, il dirigente pubblico, rimasto senza incarico per un certo periodo, può chiedere di essere ‘demansionato’ a funzionario, in deroga al Codice Civile.