In 10 anni in Sicilia 52 miliardi di tasse non riscosse. Quanti furbetti del cartellino sarebbero necessari per raggiungere queste cifre?

Sgombro subito il campo da ogni fraintendimento. I furbetti del cartellino che con il loro comportamento contribuiscono alla gogna mediatica nei confronti di tutti i dipendenti pubblici, vanno immediatamente licenziati.

Ma, nel caso denunciato dell’amministratore unico di Riscossione Sicilia, quanti furbetti del cartellino occorrerebbe mettere assieme per totalizzare le cifre di cui si parla? Nessuno ne sapeva niente?


Parla di tributi non riscossi per 52 miliardi, di debiti dei deputati “per importi milionari”, di “irregolarità di tutti gli appalti siciliani”. È un Antonio Fiumefreddo a tutto campo quello che si presenta al cospetto dalla commissione parlamentare Antimafia: per l’amministratore unico di Riscossione Sicilia la sua società negli ultimi 10 anni “non ha riscosso 52 miliardi di euro. Al 2015 l’azienda, che dovrebbe incassare 5 miliardi e 700 milioni l’anno, ne incassava 480 milioni ovvero l’8 per cento di quanto avrebbe dovuto riscuotere”. Per Fiumefreddo la percentuale “diventa ancora più scandalosa man mano che si sale di reddito: per chi dichiarava più di mezzo milione di euro, la riscossione era ferma al 3,66 per cento, con un vulnus incredibile rispetto anche al resto del Paese”. Fra i grandi evasori, secondo l’amministratore di Riscossione, ci sarebbero imprenditori nel campo dell’ortofrutta, delle onoranze funebri, degli appalti, delle carni.

Pronto il piano per assumere i precari statali. L’assessore Baccei: «In Sicilia abbiamo già la nostra legge»

Giornale di Sicilia del 15 febbraio 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Un piano di assunzioni straordinario per «superare il precariato» e «valorizzare la professionalità acquisita» da chi lavora nella pubblica amministrazione da anni.

Il progetto del governo nazionale era già stato annunciato, ma ora prende forma, con la definizione dell’anzianità minima richiesta per accedere: almeno tre anni anche se non continuativi.

Il piano straordinario per le assunzioni coprirà il triennio che va dal 2018 al 2020 e si snoderà su un doppio binario. Da una parte si da la possibilità di trasformare in fisso chi già lavora in una data amministrazione a tempo determinato ed è stato selezionato tramite concorso; dall’altra si consentirà di aprire bandi che destinino almeno il 50% dei posti disponibili al personale interno con contratti di lavoro flessibile. Quindi chi ha già fatto un concorso può essere assunto senza doverne fare di nuovi, mentre gli altri avranno l’opportunità di poter partecipare a un concorso contando su una riserva, su una quota consistente di posti a loro dedicati.

«La Sicilia – spiega l’assessore regionale all’Economia Alessandro Baccei – ha già una legge, peraltro migliorativa per i precari. Se il governo di Roma impugnerà la nostra legge, allora, nel vuoto legislativo, si presenterà l’esigenza di recepire la legge nazionale. Altrimenti, andremo avanti con la nostra legge».